La Sardegna imprevista.
Quando si parla di Sardegna si pensa alla Costa Smeralda, alle spiagge esclusive frequentate da VIP.
Esiste tuttavia una Sardegna diversa, l’isola che non aspetti…….. la vera Sardegna, quella dei pastori, degli agricoltori, dei pescatori, degli artigiani ……la sardegna di chi lavora.
Il popolo sardo ama profondamente la sua terra verso la quale nutre un legame molto forte. Esiste una lingua sarda, riconosciuta come tale, che viene parlata attraverso idiomi  diversi  al nord, al centro e al sud .
Queste lingue sono armoniose, ricche di musicalità dovuta al rapporto che gli isolani  hanno con la natura che li circonda. Una natura ricca di scenari incantati che l’isolamento ha trasferito integri fino ai giorni nostri in tutta la bellezza di un paesaggio aspro e gentile dove il mare e’ il contenitore delle gemme dell’entroterra .
Queste meriterebbero una più ampia conoscenza da parte dei viaggiatori che amano le bellezze naturali e le tradizioni locali, quelle più sentite dal popolo sardo e dai connotati più intensi e profondi.
Essendo  un’amante del mare della Sardegna e frequentando l’isola da molti anni, qualche tempo fa mi sono decisa a spingermi nell’entroterra per apprezzare alcuni tesori paesaggistici non meno preziosi ambientalmente delle più note località costiere:
I numerosi stagni, più di quaranta, fra i quali spiccano lo stagno di Cabras, lo stagno di Chia, lo stagno di Molentargius, lo stagno di Santa Giusta …….
I più di ottomila Nuraghi fra i quali quello monumentale di Barumini.
I numerosi torrenti, fra tutti il Tirso e il Flumendosa che costituiscono una rete  ricca e capace di incardinare sistemi di raccolta Idrica e di produzione  energetica a supporto di un’agricoltura troppo ignorata da chi ha il compito di indicare il cammino da perseguire per un vero benessere. Colori, profumi, sapori, suoni, silenzi…
Tutto in questa terra e’ intenso, evocativo e magico e in questi tempi di depressione tali  atmosfere  ci riconciliano con noi  stessi e con il mondo che ci circonda. In questo panorama di ricchezza ambientale un po’ dimenticata voglio ricordare agli appassionati   tre perle a me care:
‘L’Oasi Parco Donnortei’, un’agriturismo nella riserva naturale nella zona montana di Fonni che si estende dalle falde del monte Spada, 1200 metri, fino alla gigantesca valle di Aratu a quota settecento metri circa.
All’interno dell’oasi vivono allo stato naturale cervi, daini, cinghiali, mufloni oltre all’aquila reale. Questa area faunistica e’ assistita anche da un punto di ospitalità per gli appassionati visitatori.

‘L’Oasi del Cervo’, un’agriturismo nell’entroterra della costa di Arbus, in localita’ Is Gennas Medio Campidano nei pressi di Oristano con  le sue dune di Piscinas , dove si passa dal mare alla montagna e si può ammirare
un patrimonio faunistico e floristico di grande valore.
Nel Comune di Santu Lussurgiu,  la zona di San Leonardo di Siete Fuentes, un’area in provincia di Oristano che prende nome dall’omonima chiesa e dalle sette fonti qui presenti. Questo sito appartenne nel XIII secolo all’ordine ospitaliero di San  Giovanni in Gerusalemme. Una zona boschiva di lecci e querce da sughero con presenza di numerosi alberi secolari, dove il silenzio  risuona imponente . Consiglio ai miei lettori una visita  per apprezzare la magia di questi luoghi.
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