La magia dello stile Missoni e la sua eleganza sofisticata, per una femminilità moderna, contemporanea al passo coi tempi. Fondata nel 1953 da Ottavio Missoni e la moglie Rosita Jeimini, partendo da un piccolo laboratorio in casa a Gallarate, la maison festeggia i 70 anni e continua il percorso di rinnovamento con l’arrivo del talentuoso Filippo Grazioli che da  un anno è direttore creativo alla guida delle collezioni donna, uomo e alla supervisione dell’immagine lifestyle. Grazioli ha portato una ventata di glamour in perfetto stile Missoni e in perfetto stile Made in Italy, perché Missoni è il Made in Italy.
Ottavio, padre fondatore, campione italiano di atletica leggera sui 400 metri piani, aveva  già un’attività legata alle tute sportive, ma unendo le competenze a quelle della moglie, diede vita a qualcosa di nuovo, di unico. La prima sfilata a Milano risale al 1958 e i primi ordini arrivarono addirittura dalla Rinascente. Sempre a Milano  sfila in passerella la nuova collezione Missoni che racconta la donna nell’intimo e mette a nudo l’emotività del suo essere in apparenza delicato, ma in realtà fortissimo. Una donna che ha saputo far pace con le proprie debolezze diventandone pienamente consapevole. “In questa sfilata fioriscono le grafiche di Missoni, fioriscono i volumi e fiorisce la femminilità. Al centro del mio percorso creativo, c’è  infatti una donna insieme fortissima e femminile e al contempo delicata che sa giocare con le sue imperfezioni e la sua fragilità”. Spiega il direttore creativo Filippo Grazioli: “Una donna che poi si lascia avvolgere dai colori caldi e terrosi, dal ruggine e dai marroni intensi,  poi malva, verde chiaro, grigio tenue, per poi brillare grazie ai bagliori metallici. La donna Missoni si destreggia tra abiti che segnano e seguono la silhouette e volumi decisi che la avvolgono nei tailoring di ispirazione mascolina. Il gioco delle proporzioni si ripete, la maglia diventa avvolgente e confortevole, così come i cappotti e le giacche. L’iconico zig zag vero e proprio must della maison Missoni, diventa luminoso con l’abito brillante ed è protagonista anche nel maxi cappotto che sembra un vestito. Grazioli celebra il mondo delle rose come simbolo di bellezza, gioia e amore che si rinnova e acquista nuove sfumature, macchie animalier e a completare il racconto lunghi orecchini, tacchi alti e occhiali avvolgenti.
“Ho scelto il simbolo della rosa perché volevo raccontare l’amore per la materia, per la maglia, per il filo. Soprattutto il mio amore per il lavoro e l’artigianalità. Sono partito da una stampa d’archivio e lì ho giocato sulla tridimensionalità delle decorazioni”.

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