Dall’ultimo Beethoven in su, il viaggio si fa a tappe
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Che cosa ascoltare per cominciare a farsi un’idea e a capire? La domanda è arrivata anche a questo blog, dal signor Donizelli. Banalmente la prima risposta può essere: anche in maniera casuale. Un cd a casa di un amico (non pochi negli scaffali hanno lavori di Michael Nyman – ricordate la colonna sonora del film “Lezioni di piano”? Beh, è sua – ), una rassegna a cui per qualche motivo vi ritrovate (a Milano, il 14 gennaio, al piccolo Teatro Studio riprende l’ensemble “Sentieri Selvaggi”) o un libro arrivato come sorpresa: “ Guida all’ascolto della musica contemporanea” di Armando Gentilucci (Feltrinelli, pag 500, con scelte di brani, biografie e descrizioni musicali), accessibile a tutti. Superata la questione del “che cosa” – e alla fine per capirci un po’ forse il modo migliore è mettersi lì con pazienza e passione e fare un percorso a tappe partendo dalle ultime sinfonie di Beethoven, poi Wagner, Mahler, Debussy, Stravinskij, Shoenberg e poi su fino ai giorni nostri – poi c’è la questione del “come”. Già, perché la musica si può sentire, subire o ascoltare in maniera più o meno consapevole. C’è un interessante volume di Aaron Copland, considerato uno dei massimi compositori americani del Novecento, scomparso 18 anni fa, che può aiutare. “Come ascoltare la musica” (Garzanti Elefanti pag 222) è lettura accessibile, non per addetti ai lavori, anzi: parte col spiegare gli elementi di base (ritmo, melodia, armonia e colore del suono) , passa per le diverse forme e approda persino all’analisi di una sonata di Beethoven; per capire non c’è bisogno di un diploma in musica. Infine, che dire? L’ascolto fa più di tutto ( fondamentale iniziare a costituire una personale discografia) ; inoltre girare su you-tube e quant’altro a cercare compositori, vedere spettacoli e sentire opere a tanti appassiona. Chi vuole approfondire dal punto di vista storico, con una visione generale prima di passare a testi specializzati e monografie, può procurarsi “La musica del XX secolo” (Ricordi, 460 pagine), un bel tomo un bel viaggio.
In allegato: “The Sacrifice” di Michael Nyman