Sibili, rumori e ululati: son tornati i futuristi!
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Visto che siamo in periodo “futurista” – sono partite le Celebrazioni per il centenario – vale la pena ricordare che il movimento italiano, per quanto riguarda la musica cappeggiato da Luigi Russolo inventore dell’Intonarumori, ha inflenzato e interessato non pochi compositori in Europa e non solo (da Bartok a Cage). Futuristi al di là del confine sono stati personaggi come George Antheil, Alexandr Mossolov e Arthur Vincent Lourié: si avrà modo in “incontrarli” grazie al musicista forse più attivo in Italia nella riscoperta della corrente.
Lui si chiama Daniele Lombardi, classe 1946, base in Toscana, dagli anni Settanta in pista con la Fondazione Mudima per valorizzare i tifosi-compositori di Marinetti. Lombardi lo si sentirà a Milano (il 7 giugno impegnato in una sinfonia per 21 pianoforti), a Roma al Teatro dell’Opera (dal 7 al 10 maggio con “The bad boys of music”), a Siena per un convegno (5 marzo, “Luigi Russolo e il suono-rumore”), in diretta da Raitre (6 marzo) e al Ravenna Festival con musiche dei futuristi d’oltralpe e oltre ancora (16 giugno).
Va ricordato che l’interprete è stato anche protagonista del “W Russolo” il festival che si è tenuto nella città natale del compositore nell’ottobre del 2007: una sette giorni con musiche sue e a con opere a lui dedicate, per esempio da Francesco Giomi e Sylvano Bussotti -di quelle giornale musicali c’è stato il progetto da parte della fondazione Mudima con il sostegno del Cemat di Roma, di produrre dei cd -.
Ma ripartiamo dai futuristi non italiani, ancor meno eseguiti dei nostri. Qualche nome per permettere chi ha voglia di andarseli a cercare (incisioni e libri). Ecco George Antheil: figlio di una famiglia luterana di immigrati, autore e pianista e inventore; noto per il “Ballet Mecanique” (1924). Il russo Alexander Mosolov di Kiev: le sue opere furono all’insegna dell’allora nuovo brutalismo e del culto delle macchine. Venne espulso dall’Associazione musica contemporanea del suo Paese. La sua composizione più “famosa” è la “Fonderia di ferro”. E ancora Arthur Loriè (1892-1966), di San Pietroburgo: grande ammiratore di Van Gogh in parte autodidatta, compose per Picasso “Forme en l’air”; fu co-firmatario del manifesto futurista di Pietroburgo.
In allegato: “Ballet Mecanique” di George Antheil