Expo, per il 2015 i compositori vogliono un’altra musica
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E la musica per l’Expo? In alcuni ambienti della cultura italiana le proposte finora formulate in vista dell’Esposizione a Milano non sono piaciute proprio a tutti. Anche la delegazione mandata all’evento 2008 di Saragozza dagli stessi scontenti non è stata considerata all’altezza, visto poi che i nomi nel campo della produzione d’arte nel Belpaese non mancano e che dunque una scelta più ampia si poteva fare. In prima fila, tra quelli che sostengono il pensiero critico, la rivista bimestrale Music@ – che campeggia tra i contatti del sito del Conservatorio dell’Aquila -. Da qui, proprio dal martoriato capoluogo abruzzese, parte la riscossa per individuare una possibile alternativa ai progetti al momento noti per l’evento milanese. Una riscossa titolata “Suoni per l’Expo 2015”.
Il direttore del periodico, Pietro Acquafredda, ha preso carta e penna e ha scritto ad alcuni dei maggori compositori italiani: “Egregio maestro le chiedo di volere pensare a un progetto musicale complessivo che ben rappresenterebbe al mondo l’Italia musicale nel 2015 e di formularlo nel modo e con i mezzi che riterrà più opportuni (testi, grafici, disegni, musica…)”. Risultato?
Alla spicciolata le risposte sono arrivate, tante di disponibilità forse “pensando a ciò che le Esposizioni Universali sono state – come scrive nella missiva Acquafredda – a ciò che le Esposizioni Universali hanno sempre rappresentato nel corso della storia”. Sylvano Bussotti, Filippo Del Corno, Valerio Festi e Mauro Lanza: questi sono solo alcuni dei compositori che hanno risposto all’appello della rivista. Ma siamo solo all’inizio, da qui al 2015 di tempo per rivedere e semmai correggere la programmazione in note dell’Expo ce n’è…
In allegato: FuradelsBaus