Gervasoni: “Troppo rumore, la società preservi il silenzio…”
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Compositori in campo a difesa del…silenzio. In tanti sono impegnati più o meno per sensibilizzare la società al rispetto dell’ambiente, e non solo. Ma tra i musicisti in particolare, c’è chi si “batte” per l’ecologia sonora. “Il silenzio? Viene occupato in tutti i modi possibili, dalle comunicazioni al traffico…Un caos. E’ importante che la società preservi il silenzio, prima di tutto per la salute della mente, poi perché non è un vuoto da satutare e basta, ma la condizione per permettere al suono di espandersi e portare il suo messaggio… Solo nel silenzio ci si capisce”. A parlare è il compositore Stefano Gervasoni, 46 anni, originario di Bergamo, gran parte del tempo è a Parigi: in questo periodo è impegnato a scrivere un brano che porterà al 53esimo Festival della musica contemporanea della Biennale musica di Venezia. L’altra sera, alla palazzina Liberty di Milano, Gervasoni è stato anche ospite della rassegna “Rondo 2009” del Divertimento Ensemble (arrivata alla sua conclusione anche se in realtà ci sarà una coda in autunno) e ha presentato l’esecuzione di un brano da lui scritto di recente su commissione di Lodovico e Angioletta Meneghetti): “Prato”.
“In quel brano – continua – non faccio riferimento solo all’ecologia, ma soprattutto all’etica del vivere civile. Si può costruire una casa in mezzo alla natura, bisogna però avere rispetto verso il paesaggio”. I lavori di Gervasoni sono assai apprezzati all’estero: vengono spesso rappresentati e i progetti che lo coinvolgono oltreconfine sono diversi. E Italia, come mai niente, o quasi niente? Alza le spalle come a dire “se non fai parte di una lobby o di una parrocchia beh, insomma…”. Spiega: “All’estero, più che all’appartenenza a questo o quel gruppo – e io non ne faccio parte – si fa caso caso maggiormente agli esiti e alla qualità della produzione…”. Studi con alcuni personaggi di prima grandezza – da Castiglioni a Corghi, passando per Ligeti e Lachenmann, il compositore bergamasco ha insegnato per un periodo nella sua città, ora è docente di composizione del conservatorio della capitale francese. Ma lei tornerà? Silenzio. “La conoscenza della mia musica presso i giovani compositori da qualche tempo è migliorata, per il resto…”. Prossimo appuntamento all’inizio di autunno, in Belgio.
In allegato: brano di Stefano Gervasoni