Autori / Mauricio Kagel e il suo “Variètè” che diventa assolo
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Omaggio per un grande maestro argentino, Mauricio Kagel, scomparso poco più di un anno fa. L’Accademia Filarmonica Romana giovedì 28 gennaio, al Teatro Olimpico della capitale, porterà in scena una delle sue opere di teatro e musica più riuscite, “Variètè”, scritta da metà degli anni Settanta. Affidato al Divertimento Ensemble, complesso italiano specializzato nel repertorio di musica contemporanea, lo spettacolo sarà diretto da Sandro Gorli, con la partecipazione di Sergio Bini, in arte Bustric, eccezionale mimo e attore italiano, mago, giocoliere e comico che darà vita a un varietà visionario e astratto, per divertire, sorprendere e mettere in dubbio il pubblico di oggi.
Non solo musica ma anche parole, per divulgare. Prima del concerto Gorli e Bustric incontreranno il pubblico al bar del Teatro, alle 20, per presentare l’opera di Kagel e la nuova composizione dello stesso Gorli; coordina l’incontro Sandro Cappelletto, direttore artistico della Filarmonica Romana. La partitura, costituita da una sequenza prefissata di brani musicali per clarinetto (che si alterna con un clarinetto basso e un saxofono), tromba, violoncello, fisarmonica, pianoforte (che si alterna con un armonium e un Honky-tonk piano) e un assai nutrito numero di strumenti a percussione, viene messa a confronto con altre forme di rappresentazione.
Nella sua versione originale, “Variètè”, prevede per la realizzazione scenica, artisti legati soprattutto al mondo del circo e del varietà (illusionisti, prestigiatori, maghi, acrobati, equilibristi, fachiri, mangiatori di fuoco, contorsionisti, domatori, trapezisti, clowns, eccetera). La scelta di affidare la parte teatrale a un solo artista, anomala rispetto alle intenzioni dell’autore, nasce dalla convinzione che il sofisticato contrappunto di concetti “rappresentato dalla varietà e molteplicità degli artisti coinvolti, si possa realizzare anche con un materiale in sè più omogeneo”. E ancora: “Ho avvertito il desiderio di far assomigliare maggiormente la parte visiva a quella uditiva…”.
Variètè evoca una scatola di cioccolatini “assortiti”, un mercatino delle pulci, un muro ricoperto di manifesti colorati, l’autobus alle sei del pomeriggio, il buon gusto, il cattivo gusto: un delizioso imbarazzo di scelta. Lo spettacolo – prosegue Bustric – nasce da una decisione formale: un musicista decide di far accompagnare da alcuni numeri di varietà una serie di brani musicali da lui ideati che ha (pericolosamente) chiamato Variètè.
In allegato: musiche di Kagel