Personaggi / Roman Vlad, una vita per la musica e la cultura
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Omaggio al critico-compositore Roman Vlad. Anzi, una festa-concerto per i suoi 90 anni alla Sala Casella dell’Accademia Filarmonica Romana, di cui è presidente onorario dal dicembre 2008. Ha ringraziato tutti e annunciato che sta già lavorando a qualcosa di nuovo. Successo intanto per l’esecuzione in prima della sua ultima “Ballando con la vespa di Toti“, per coro di voci bianche, su testi appunto del suo grande amico, poeta e artista scomparso tempo fa Toti Scialoja. “La musica continua a parlarmi – ha spiegato il maestro – ho sognato l’inizio di tutte le sezioni di una messa a cappella, sulla quale mi sono messo subito al lavoro. Una cosa strana per me, che ho uno spirito religioso, ma non sono credente”. Presenti alla sua festa di compleanno compositori come Matteo D’Amico, Giorgio Battistelli, Marcello Panni, lo scrittore Alberto Arbasino, lo storico Piero Melograni, il coreografo Misha Van Hoeke e il direttore della Filarmonica Sandro Cappelletto, con il figlio Alessio Vald, anche lui msicista, e Silvia Sinopoli, vedova del direttor madre del regista Giovanni Sinopoli.
“Ballando con la Vespa di Toti” si compone di brevi miniature, di danze e nessuna più lunga di un minuto, nel ricordo anche delle loro origini popolari: una sorta di “Esercizi di stile” alla Queneau, per dirla con lo stesso Vlad, che iniziano con un valzer e finiscono con un can-can. All’incontro è stato anche proiettato in anteprima “Roman Vlad e il suono della memoria”, il film-documentario realizzato da Giovanni Sinopoli e dedicato alla ricchissima personalità del maestro, compositore, pianista e musicologo di rilevanza internazionale, nato a Cenauti in Romania (oggi Cernovtzy, in Ucraina) il 29 dicembre 1919, dove conseguì il diploma in pianoforte, prima di trasferirsi in Italia a 19 anni, nel 1938, ottenendo la cittadinanza nel 1951.
Vlad, a Roma, fu allievo di Alfredo Casella nei corsi di perfezionamento all’AccademiaNazionale di Santa Cecilia, dove ottenne il diploma nel 1941. Nello stesso anno una sua composizione (“Sinfonietta”) ottenne il Premio Enescu. Nel secondo Dopoguerra Vlad, oltre alle attività di compositore e di pianista, si fece apprezzare internazionalmente come musicologo e conferenziere: nel 1954 e 1955 tenne corsi di musicologia alla Summer School of Music di Dartington Hall e partecipò a congressi e seminari in tutta Europa, in America ed in Giappone. Come musicologo si è occupato prevalentemente degli autori del Novecento. Ha scritto opere teatrali, sinfoniche e da camera, fra cui si ricordano le “Cinque elegie su testi biblici”, “Melodia variata” e il celebre ciclo de “Le stagioni giapponesi”, 24 Haikù, tutte composte negli anni ’90. Sue anche musiche per film e di scena, come la colonna sonora di “La beautè du diablè” di Renè Clair, o il commento musicale a “Racconto di un affresco”, film di Luciano Emmer sul Giotto della Cappella degli Scrovegni.
In allegato: musiche con Alessio Vlad, figlio di Roman