Concorsi / Portera e Vasquez le star di “Strumenti di pace”
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“Strumenti di pace”. Ad aggiudicarsi il premio è stato l’italiano Andrea Portera. Il suo nome è stato scelto all’unanimità dalla commissione del concorso che si è riunita a Rovereto. A lavorare per scegliere la partitura da premiare – tre le tante in gara arrrivate da tutto il mondo – maestri di fama, come Morricone, Sciarrino, Rueda, Tabachnik, Filotei. La motivazione del voto dei giurati di certo, non lascia dubbi sull’alto livello di apprezzamento del suo “Tre forme dell’infinito informe”. Nelle motivazioni si parla di “elevato livello di scrittura affiancato a una forte personalità dell’autore, ma anche a una particolare aderenza allo spirito del concorso”. E ancora…
“La partitura – prosegue la giuria – redatta con un’eccezionale precisione capace di evidenziare una scrittura fatta di finissimo contrappunto e raffinato cesello timbrico, coglie pienamente il senso dell’invocazione al dialogo e alla pace che parte da Maria Dolens, in particolare nell’uso della voce baritonale, trattata con originalità e con una particolare attenzione a rendere il significato del testo, non solo quello letterale ma anche quello più profondo, a tratti intimo. L’alto livello delle partiture analizzate ha convinto la giuria ad assegnare anche una menzione al brano: autore il giovane compositore cileno Miguel Farìas Vasquez, lavoro unanimemente giudicato di elevato livello tecnico e poetico”.
La giuria, infatti, ha anche deciso all’unanimità di corrispondere una menzione speciale alla partitura del compositore cileno, nato in Venezuela, Miguel Farìas Vasquez, che ha partecipato al concorso con l’opera “Un solo camino”, per baritono e orchestra, specificando così già nel titolo l’esigenza morale di un cammino condiviso delle tre religioni monoteistiche per il bene dell’umanità.
Morricone ha dichiarato, riguardo al compositore: “Ha suscitato un’ottima impressione su tutti i giurati sia per la qualità acustica della sua composizione, sia per la scrittura, molto densa. A proposito della mia “Jerusalem” – eseguita a Rovereto con la partitura di Portera -, si tratta di una nuova composizione di dieci minuti in cui l’orchestra, suddivisa in due parti, una cromatica e una modale, accoglie la voce del baritono che cita i canti delle tre religioni, fondendosi completamente con i suoni dell’orchestra stessa”.
In allegato: musica di Portera