Lachenmann e Rihm / Due guru tedeschi da MiTo
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Il conto alla rovescia è cominciato e, come ormai di consuetudine, il festival MiTo di Milano e Torino (http://www.mitosettembremusica.it/) i primi del prossimo mese prenderà il largo. Il direttore artistico della manifestazione, il musicologo Enzo Restagno, per la kermesse del 2010 ha deciso – per la sezione contemporanea – fra le altre cose interessanti di puntare su due Leoni d’oro della Biennale, entrambi tedeschi. Il primo, più anziano anagraficamente parlando, è Helmut Lachenmann, che ha ricevuto il massimo riconoscimento alla carriera alla manifestazione della Serenissima nell’anno 2008. L’altro, Wolfgang Rihm, si è aggiudicato la statuetta quest’anno, dove alla Biennale musica del capoluogo veneto sarà ospite d’onore tra il 23 settembre e il 3 ottobre.
Sull’accoppiata Lachenmann-Rihm c’è un buono lavoro da recuperare e leggere integralmente su “La Stampa” (29 agosto 2010) firmato dal Giangiorgio Satragni, critico musicale e docente di storia della musica alla Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino. Il professore li difenisce i “dioscuri della musica” della musica contemporanea tedesca; il primo “più duro e rigoroso del secondo, più colorito e sensuale”. Percorsi intrecciati, dalle parti del guru conterraneo Karlheinz Stockhausen; il primo anche molto amico di Luigi Nono. Sul carattere: “Entrambi carismatici, ma Lachenmann, intellettuale, ha più seguito fra gli adepti del nuovo, mentre Rihm, anche affabulatore, riesce a coinvolgere di più il pubblico (…)”.
Personalmente, due anni or sono, ho avuto la fortuna di intervistare Helmut Lachenmann. Un incontro arrivato dopo una non poco lunga ricerca telefonica. Non era a casa in Germania, nemmeno in viaggio, alla Biennale non sapevano anche se lo aspettavano. Finalmente un numero da chiamare. Lui era in villeggiatura in una località del lago Maggiore. “Mi sento come un veneziano che torna a casa – confidava al telefono prima di andare a ritirare il premio -. Mezzo secolo fa ho vissuto laggiù alla Giudecca”. Poi un avvertimento: “Con l’avanzare della cultura dell’intrattenimento vedo in pericolo l’arte…”.
Ci fu un’altra occasione, qualche anno prima. Usattamente in occasione di un concerto alla palazzina Liberty di Milano, nell’ambito della rassegna Rondò del Divertimento Ensemble del maestro compositore Sandro Gorli. Un flash della musicologa Anna Maria Morazzoni per inquadrare il personaggio: “E’ stato allievo prediletto del grande maestro veneziano. Da lui ha ereditato anche l’impegno sociale. Una concezione secondo cui l’artista, con la sua opera, deve incidere sulla realtà”.
In allegato: musiche di Lachenmann