Colonne d’autore / Il “riso amaro” di Petrassi
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C’era una volta un ragazzo di quindici anni che dopo aver lavorato per qualche tempo in un negozio di strumenti decise che la musica era il suo mestiere. Quel ragazzo verso fine carriera – accademica – scelse il suo successore alla cattedra di composizione dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, Franco Donatoni. E ancora quel giovane che diventato maestro ebbe tra i suoi allievi gli italiani Ennio Morricone, Aldo Clementi e Marcello Panni. Stiamo parlando – e gli appassionati del genere lo avranno capito – del compositore Goffredo Petrassi (1904-2203), che forse non tutti sanno, anche grande intenditore di arti visive e collezionista d’arte del Novecento, nonché autore – sebbene in maniera marginale – di colonne sonore: nel suo catalogo se ne contano quattro: per i film Cronaca familiare di Valerio Zurlini, La pattuglia sperduta di Piero Nelli, Non c’è pace tra gli ulivi e Riso Amaro di Giuseppe De Santis.
E meno male che ogni tanto c’è qualcuno che si ricorda. Perché altrimenti molte produzioni di Petrassi e di autori come lui, come per esempio, i nomi del Novecento italiano, forse resterebbero sepolte negli archivi e nelle biblioteche. Sabato 30 ottobre a Zagarolo – città dove il compositore nacque – l’Orchestra Petrassi diretta da Francesco Vizioli propone un concerto intitolato Cineclassica, con le musiche per il grande schermo scritte da alcuni dei più grandi compositori del Novecento. Di particolare interesse, accanto ai brani di Prokok’ev e Shostakovitch, la prima esecuzione della suite della colonna sonora di Petrassi per il film “Riso amaro“, che è uno dei capolavori del neorealismo italiano.
Riguardo allo stile del compositore, in generale, si può dire che le sue opere giovanili nacquero sotto il segno del neoclassicismo. A metà degli anni Trenta la svolta con il cosiddetto “barocco romano”, fino ad arrivare a una sorta di astrattismo atonale, in cui anche la dodecafonia con un certo dosaggio aveva un suo posto. Il linguaggio più avanzato ancora arrivò dopo; il musicologo Massimo Mila fece pararellismi con l’architettura di Marcello Piacentini. Tra gli amici di Petrassi, non a caso, anche i compositori Gian Francesco Malipiero e Alfredo Casella.
In allegato: musiche di Petrassi