Libri / L’improvvisazione? Non si improvvisa
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Per un musicofilo a caccia di chicche editoriali è un bello sport “frugare” negli scaffali delle librerie per scovare un titolo, un libercolo, una novità che s’occupa di argomenti meno frequentati del solito dai saggisti. L’altro giorno, in una di queste “scorribande” tra un tomo e l’altro, è saltato fuori All’improvviso – percorsi d’improvvisazione musicale – a firma del compositore Walter Prati (edizioni Auditorium, collana rumori). E a proposito di argomenti poco frequentati – e magari quando lo sono, risultano più frequentati da musicofili esperti se non da addetti ai lavori – il manuale, come fa capire chiaramente il titolo, affronta la questione dell’improvvisazione. Per cominciare a capire, ecco qualche riga dell’introduzione.
“L’improvvisazione è una pratica musicale strumentale, ma anche un atteggiamento musicale (…) – è l’incipit -; è una particolare concezione del suono e della sua articolazione. Improvvisare è anche un modo specifico per affrontare la realtà, entrare in simbiosi con essa ed esserne partecipi”. Il libro, dunque, è una bella avventura anche per chi vuole sapere di più del genere dell’improvvisazione. Che, attenzione, non è necessariamente jazz. Perché quella dell’improvvisazione è una pratica, un metodo, una forma che è sempre stata praticata nei più diversi generi. Non pochi degli stessi compositori del passato classico, nell’atto della composizione dell’opera, per creare improvvisavano e poi tra-scrivevano. Ma vediamo qualche altra cosa che spiega il libro di Prati.
“C’è l’improvvisazione jazz, nelle grandi tradizioni musicali extraeuropee; in tutte le tradizioni popolari, dove la musica non è scritta – continua -. Ogni genere musicale ha un proprio codice improvvisativo che permette di agire liberamente all’interno di determinate regole”. Ecco alcuni autori che si possono ascoltare: Evan Parker, Alvin Curran, Richard Teitelbaum, Frederic Rzewski, Derek Bailey, Franco Evangelisti, Ennio Morricone (naturalmente non quello di oggi ma quello degli anni giovanili in cui si è dedicato alla sperimentazione), Carlos Alsina, Paul Lytton, Barry Guy, Peter Brotzmann, Han Bennik, Misha Mengelberg, Vinko Globokar.
In allegato musiche di: Barry Guy