Colonne / Il sogno “spaziale” di Nyman
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Per gli appassionati di fantascienza, colonne sonore per il cinema e di autori della musica classico-contemporanea, ogni tanto anche sul piccolo scherzo la congiunzione è favorevole. Mercoledì 6 aprile 2011 infatti è uno di quei giorni buoni per incontrare uno dei propri beniamini. A una certa ora della sera basta accendere la tv per sintonizzarsi con Rete4, a mezzanotte e mezza per la precisione: c’è Michael Nyman in “concerto”, ma come autore di colonne sonore, nel film “Gattaca – La Porta dell’universo”.
Nel commento sonoro in questione dominano micro-melodie, temi musicali dal taglio evidentemente minimalista (del resto lui è un rappresentante di questa corrente, anzi è stato tra i primi a utilizzare questo termine in un contesto musicale nel 1969). Un linguaggio che appartiene al mondo del compositore inglese. Magia, suspance, dramma vengono espressi con ossessività. Il “gioco” riesce alla perfezione; l’orchestra impegnata per eseguire il tema è quella del Los Angeles Film. Nella colonna sonora l’unico “stacco” non firmato dall’autore contemporaneo è la pagina pianistica dell”Impromptu” in sol bemolle maggiore opera 90 di Franz Schubert.
Su Nyman sono stati usati fiumi di inchiostro e tutto è stato sentito. Ma è sempre interessante osservarlo da vicino, anche in questa sua opera; sebbene forse non sia una delle sue maggiori. Il rapporto che questo compositore ha con il grande e piccolo schermo è a dir poco “ricco” e variegato. Ha scritto oltre sessanta colonne sonore; quasi un record della scrittura per le immagini. La sua impronta si sente dalle prime note. Una storia partita alla fine degli anni Sessanta, con un esordio che ha portato alla luce il suo “sodalizio” con Peter Greenaway (numerose le loro collaborazioni). Tra le sue colonne più conosciute, quelle dei film “L’ultima tempesta”, “Lezioni di Piano” e “Wonderland“. La colonna di “Gattaca” è stata pubblicata dalla Emi nel 1997.
In allegato: musiche di Nyman