Storia / Il ritorno di Giovanni Salviucci
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Ben tornato Salviucci. Nome Giovanni, è uno di quei compositori italiani che per ragioni varie era sparito dall’orizzonte. Delle sale da concerto, a quanto pare: perché sul versante incisioni praticamente non c’era nulla. Ma ecco qualcuno a darsi da fare per iniziare a colmare la voraggine. Più precisamente sua figlia Giovanna con un cd che raggruppa quattro registrazioni inedite degli anni Sessanta e Ottanta: il titolo è Giovanni Salviucci 1933–1937 (Block Nota). A darne notizia sulle pagine de l’Unità il musicologo Giordano Montecchi.
Salviucci fece i suoi studi al conservatorio di Santa Cecilia a Roma, con Boezi. Decisivo fu il suo periodo di perfezionamento compositivo, che avvenne con personaggi del calibro di Ottorino Respighi e Alfredo Casella. Tra le sue opere, si ricordano: Sinfonia italiana, Sinfonia da Camera, Alcesti per coro e orchestra, Serenata per nove strumenti oltre a vari pezzi cameristici.
A fare un po’ di luce su questo personaggio dimenticato, ci ha pensato anche il musicologo Renzo Cresti (http://www.renzocresti.it/autori/salviucci.html). In un suo intervento spiega: “Purtroppo, per colpa dell’omologazione a cui la musica è sottoposta da parte del mercato discografico, di GS non ci sono dischi, salvo piccoli esemplari, uno pubblicato, nel 1967, nella collezione dei Fratelli Fabbri su La musica moderna (…)”. E ancora: “In Rai ci sono alcune registrazioni che sono lasciate ad ammuffire, così come le partiture della Ricordi, la quale si guarda bene dal fare qualcosa per diffondere una musica che, nell’immediato, non porta soldi (…)”. Speriamo che nel frattempo anche lì sia cambiato qualche cosa.
In allegato: musiche di Giovanni Salviucci