Novecento lodigiano / Il pianista Pozzini riscopre Spezzaferri
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Come veramente abbia incontrato Giovanni Spezzaferri (Lecce, 1888 – Lodi, 1963) – uno dei compositori di quel Novecento italiano rimasto nell’oblio per un bel po’- rimarrà un mistero, ma l’importante è che l’abbia incontrato, e per ben tre motivi. Il primo è che lo ha riportato alla luce e fatto conoscere al pubblico, il secondo che ha inciso le sue musiche contribuendo ad allargare l’orizzonte culturale e terzo, che ora lo propone dal vivo, con un concerto che è anche un omaggio alla sua città, Lodi. Parliamo del trentottenne Simeone Pozzini, pianista, già direttore artistico del festival Contemporanea/Mente, direttore sul web del Corriere musicale: l’appuntamento con lui è per domenica 15 aprile nella sala dei Comuni di Lodi (alle 16 ci sarà la visita guidata alla raccolta d’arte moderna e contemporanea e alle 17,30 il recital); il musicista proporrà pagine, oltreché di Spezzaferri, di Claude Debussy e Ottorino Respighi.
“Come ho conosciuto Spezzaferri? – fa eco al telefono tra una pausa e l’altra delle prove al pianoforte -. Beh, è successo. Diciamo che oltre a seguire e proporre quelli che sono i capisaldi della musica pianistica (Bach, Mozart, Beethoven, Chopin eccetera, ndr), sono attento alla storia con la s minuscola, in realtà una grande e interessante storia che è rimasta in disparte”, o tagliata fuori dalle rotte principali, e per diverse ragioni. Spezzaferri, che per venti anni ha diretto il Conservatorio di Piacenza – dove c’è un busto dell’illustre personaggio che aspetta di essere onorato con un’iniziativa culturale – con la sua produzione tutta da riscoprire ne ha fatto parte. Orgoglio lodigiano. “Voglio ricordare – riprende Pozzini – che Lodi è stata la città di Franchino Gaffurio, teorico musicale del ‘400/’500, Amadeus Mozart vi scrisse il suo primo quartetto”, per non parlare di Gaetano Donizetti… Come a dire che il centro lombardo e la musica vanno volentieri a braccetto.
E non mancano di certo le storie da raccontare, a partire proprio da quella di Spezzaferri, per restare in tema: “Ho conosciuto uno dei figli – racconta il pianista –. Il Nostro era un uomo di altri tempi, assai dedito al lavoro, agli impegni, alla sua attività musicale, intellettuale e istituzionale; scriveva bene musica, era un uomo dall’animo gentile” (e dalla sua musica si comprende appieno, ndr). Nel suo tempo si diede assai da fare per promuovere la (sua) modernità: nel 1928, per esempio, “diede vita a Lodi alla Rassegna nazionale di Musica”, ovvero “una serie di appuntamenti rivolti ai principali autori della musica contemporanea (dell’epoca): Franco Alfano, Riccardo Zandonai, Francesco Cilea, Ottorino Respighi…”. Rivivrà grazie a Simeone Pozzini, che vanta un curriculum di formazione e concertistico di tutto rispetto: allievo di nomi prestigiosi, ha vinto diversi concorsi nazionali. Nel 2008, ecco l’incisione di “Le musiche di Giovanni Spezzaferri”(Stradivarius), che domani porterà alla manifestazione “Il Lodigiano e i suoi tesori”. Buon ascolto.
In allegato: musiche di Giovanni Spezzaferri suonate da Simeone Pozzini