Gli 80 anni di Abbado / Da Schoenberg a Berg, una bacchetta al servizio della modernità
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Uno dei più fini direttori d’orchestra d’oggi, Claudio Abbado, che il 26 giugno compie 80 anni, è una delle più grandi bacchette: artista rigoroso, è asciutto e lieve assieme, ma anche con momenti di forte emotività, e sempre pronto a promuovere la musica moderna, simile un pò a Maurizio Pollini, pianista con cui ha condiviso vari momenti del persorso musicale.
A dargli fama internazionale nel 1960 è il suo debutto alla Scala a 27 anni, teatro di cui diverrà direttore musicale dal 1968 al 1986, contribuendo in maniera sostanziale ad ampliarne il repertorio, aprendolo alla modernità, dai classici come Stravinski, Berg, Bartok, Schoenberg.
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La stessa cosa che farà quando sarà scelto nel 1989, dopo aver a lungo lavorato con loro, dai musicisti dell’orchestra più prestigiosa del mondo, i Berliner Philarmoniker, come direttore stabile, sino al 2002. Abbado, oltre ad aver sempre scoperto e sostenuto giovani talenti, ha fondato numerose orchestre giovanili: nel 1978 la Ecyo – European Community Youth Orchestra, nel 1981 la Chamber Orchestra of Europe e nel 1986 la Gustav Mahler Jugendorchester da cui deriva la Mahler Chamber Orchestra, formazione residente a Ferrara.
Nel 1992, con la violoncellista Natalia Gutman crea le Berliner Begegnungen, appuntamento in cui musicisti di lunga esperienza lavorano con giovani compositori.
In allegato: Claudio Abbado