Documenti del Novecento / Toh, spunta il “tesoro” del compositore Marinuzzi jr.
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Gino Marinuzzi jr.: chi è costui? La domanda è volutamente provocatoria perché ben si sa: compositore e direttore d’orchestra figlio di un musicista che portava il suo stesso nome e cognome. Di personaggi come lui (e suo padre), pur avendo avuto importanza e notorietà in vita, si rischia di perdere l’opera, perché la società si occupa poco o niente del recupero dei loro archivi, che a volte o restano nascosti per chissà quanto tempo oppure, peggio, vanno dispersi. Per fortuna a rimediare ci pensa l’iniziativa privata: l’archivio di Marinuzzi jr. è stato recuperato e conservato di recente da NoMus, il neonato centro studi e ricerche milanese voluto e presieduto da Maria Maddalena Novati, ex responsabile dell’Archivio di Fonologia della Rai di Milano, per intenderci quello fondato negli anni Cinquanta da Luciano Berio e Bruno Maderna. Ma ora, per chi volesse ricordare il personaggio, qualche riga su Gino Marinuzzi jr. (1920-1996).
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Nato durante un tour americano di papà Gino, di formazione musicale meneghina, compose i suoi primi lavori a 16 anni. Gli toccò la tragica sorte del campo di concentramento durante la seconda guerra mondiale, a cui sopravvisse: in quel periodo nacquero I lager lieder. Gran parte del suo lavoro si è svolto a Roma, come direttore d’orchestra e docente. E’ stato tra primi musicisti in Italia a sperimentare la musica elettronica come ha ricordato il musicologo Luigi Pestalozza. Ha sonorizzato il film italiano di fantascienza Terrore nello spazio. Un impegno quello per la musica elettronica culminato anche con la fondazione nel 1967 dello Studio R/7, con la collaborazione di personaggi del calibro di Franco Evangelisti (Nuova Consonanza), Egisto Macchi e Domenico Guaccero.
In allegato: musiche di Gino Marinuzzi jr.