Convegno / Albini e la chitarra nel XXI° secolo: “Uso materiali antichi per costruire edifici nuovi”
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Ci si aspetta di trovare la chitarra elettrica là dove l’universo-mondo l’ha fissata, alla destra del palco rock, a far ammattire i cultori dell’alto voltaggio, oppure a far sognare le ragazze adoranti del pop sinfonico e non, nel momento dell’assolo e ancora, nelle mani di un bluesman tutto bacco, tabacco e whishy. Ci si aspetta che le cose siano così, come l’immaginario consolidato vuole ormai. E invece…
La chitarra elettrica, ma più in generale la chitarra, nei nostri giorni trova posto pure nel mondo classico-contemporaneo, vedi compositori che scrivono anche per questa signora della musica. Prendi Corghi, Colombo Taccani, de Rossi Re, Franco e altri ancora; quanti oggi si occupano delle sei corde amplificate, che magari poi mettono al servizio o nel posto da protagonista nella formazione ultra-classica degli archi, dai violini ai violoncelli, passando per viole e contrabbassi.
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Uno dei compositori degni di nota, anche in questo senso, è il pavese Giovanni Albini (“Uso materiali vecchi per costruire edifici nuovi”, è il suo mantra) che al XXVI° Convegno chitarristico (sabato 19 ottobre a Sanremo, info: www.chitarrainitalia.it) sarà protagonista di un intervento proprio sull’argomento, titolato “Comporre per chitarra nel XXI secolo, approcci, problematiche e prospettive”.
Momenti di musica con il Quartetto Apeiron, quattro chitarre, che presenterà un repertorio contemporananeo. Inoltre interessante l’omaggio a Pasquale Taraffo e Carlo Palladino, e l’annuncio del progetto di conservazione documentaria “che accredita l’impegno di ricerca profuso in questi anni da Chitarra in Italia”; si tratta dell’archivio di fondi chitarristici di importanza nazionale.
In allegato: musiche di Giovanni Albini