Compositori / Mel Bonis, se la doppia vita diventa arte
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Appuntamento della rassegna di conversazioni/concerto presso la Palazzina Liberty (Milano) – sabato 2 maggio alle 21 -dedicato alla vita e alle opere della compositrice Mel Bonis, una figura significativa della creatività femminile vissuta a Parigi a cavallo tra Ottocento e Novecento. La conversazione ruoterà intorno ad uno dei capolavori della Bonis, il Quartetto col pianoforte n.1, in si bemolle maggiore, Op.69, e sarà arricchita da esempi musicali con le Cameriste Ambrosiane; al tavolo della discussione il compositore Giovanni Albini, che illumina il personaggio in qusto articolo: http://www.giovannialbini.it/la-donna-che-visse-due-volte/
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Due parole su questo evento che ripropone uno di quei personaggi caduti nell’oblio, in questo caso per più di una ragione. La prima, traversale ai generi, è che vuoi per limiti vuoi per tendenze storiche vuoi per il potere di certi filoni della critica, vuoi che è sempre colpa della storia, diversi autori del passato sono praticamente stati emarginati, in alcuni casi, clamorosamente. In Francia, per dirne una, ci sarebbero decine di questi personaggi del Novecento, con migliaia di pagine scritte, di cui si conosce a malapena il nome. Nel caso della Bonis c’è anche un altro fatto: era una donna. E alle donne, certo allora molto poche quelle dedite alla composizione, lo spazio dato era davvero poco. Probabilmente le loro composizioni passavano più inosservate o del tutto fino a sparire. A distanza di molto tempo, ora ci sono musicologi, studiosi, ensemble – come appunto le Cameriste Ambrosiane – che si dedicano al lavoro di speleologia, scovando autori e autrici molto interessanti che sarebbe stato davvero un sacrilegio perdere per sempre.
In allegato: musiche di Mel Bonis