Milano Musica / “Intonare la luce”, ritorna il tempo di Grisey
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Torna “Milano Musica” che compie un quarto di secolo, bella notizia. Domenica primo concerto alla Scala di Milano. La musica, in grande stile, del “nostro tempo” resiste, tiene duro, riesce ad avere sorgenti, evolve e si propone, nonostante le sempiterne accuse di essere “nicchia”, “poco comunicativa”, certe volte “inascoltabile”. La star questa volta è il mitico francese Gèrard Grisey e il “suo” spettralismo (ovviamente in cartellone ci sono molti altri nomi). Ciò detto è bene che si spendano due paroline per definire lui e, per i comuni mortali, su che cosa è il cosiddetto, “spettralismo”. Così, magari per parlare anche ad altri, che non siano studenti, professori, critici, musicisti e pubblico a vario titolo specializzato.
Il programma di “Intonare la luce” sul sito: http://www.milanomusica.org/it/
“l pensiero di Grisey (1946−1998) si sviluppa in seno allo spettralismo, movimento nato in Francia negli anni Settanta, che egli stesso contribuisce a fondare, dopo gli studi con Messiaen e Dutilleux, i seminari a Darmstadt con Ligeti, Stockhausen e Xenakis e gli studi di acustica ed elettroacustica. Contro la tendenza all’astrattismo formalistico dell’avanguardia strutturalista, lo spettralismo si orienta sui modi della manifestazione fisica del suono e sullo studio delle soglie percettive, dimensioni rese accessibili dalle nuove tecnologie. In Grisey, in parti colare, tale prospettiva si coniuga alla tensione utopica a superare il dualismo spirito-materia. E il Festival intende cogliere precisamente questa attitudine. Il programma esplora i sottili riferimenti al mito presenti nell’opera di Grisey e li annoda alla metafora luminosa che ispira l’immaginario acustico di molti suoi brani – dal giro del sole al segnale di una stella, fino ad antiche regole di geometria proiettiva – in una mappa che esprime il sogno di questo autore: intercettare la pulsazione profonda che anima e accomuna le forme della natura e le forme dell’arte (…)”.
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Un viaggio affascinante anche in questo caso, come in altre situazioni, un festival vicino ad altri, a ridosso, una sorta di pienone settembrino che come sempre mette nell’imbarazzo della scelta. Vado a sentire Sciarrino a Venezia, Grisey a Milano, però sono saturo perché sono stato al MiTo, senza contare Sound of Wander, più varie ed eventuali… E poi dicono che a Milano non c’è contemporanea…