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Portare la musica, rappresentare lo spettacolo dell’opera in ambiti differenti, fare cultura musicale del belcanto là dove non te lo aspetteresti. Con l’obiettivo anche di rilanciare un genere d’arte di grandi contenuti che a volte però nei teatri comincia ad arrancare, per cercare nuovo pubblico, farsi conoscere dai giovani spettatori di oggi e di domani nella sale deputate. E’ un compito che si stanno dando diversi enti e personaggi. Tra questi c’è il direttore d’orchestra Alvise Casellati,  classe 1973, padovano. Ebbene il musicista domani (venerdì 4 ottobre) presenterà dal vivo il suo progetto a Napoli – già sperimentato a New York in un gremitissimo Central Park – che si intitola “Opera italiana is in the air”. Un concerto nella galleria edificata a fine Ottocento prospiciente il teatro San Carlo. Prima tappa di un tour che – stando all’idea presentata – proseguirà verso Sud nelle aree a maggiore rischio sociale del Meridione; quindi non solo arte, intrattenimento ma anche funzione culturale. Per questa occasione saranno le prime parti dello stesso San Carlo unitamente ai ragazzi dell’Orchestra Giovanile del Conservatorio di Benevento. Casellati salirà sul podio per offrire un percorso di scoperta dell’opera italiana, dirigendo pure le giovani voci dei Solisti dell’Accademia di perfezionamento per cantanti del Teatro alla Scala di Milano. Insomma tutti gli ingredienti per un spettacolo artistico di qualità. Un format che, visto il successo, è già diventato un appuntamento fisso dell’estate newyorkese, quest’anno sbarcata anche al Regatta Park di Miami. Due note sul direttore.

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Da “noi” dici Casellati e la mente va anche ai suoi genitori, entrambi avvocati (Giambattista e Maria Elisabetta), la mamma presidente del Senato della Repubblica. Il musicista quarantenne porta il cognome paterno che ha fatto la storia della musica italiana tra Ottocento e Novecento; lui una carriera da avvocato nel mondo dell’arte americano e un inedito cambio di carriera che però nasce da un lungo percorso di studi musicali paralleli (vedi la Julliard). Già proprio così, poi la tradizione di famiglia:  il trisnonno ha ricevuto il Diploma di composizione Onorario dall’Accademia Filarmonica di Bologna su segnalazione di Rossini, mentre il bisnonno era presidente del Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia e amico di illustri personalità del mondo della musica come la famiglia Wagner, Arrigo Boito e Wolf Ferrari. Più che la passione giuridica vinse quella per l’opera musicale.