Il caso alla Scala / Alla Prima dell’Orchestra Filarmonica “suona” un…cellulare
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Ore 21,24 di ieri sera (lunedì 5 novembre), puntuale come un orologio è successo. A un certo punto, nel bel mezzo de l'”Eroica” al Teatro alla Scala – con sul podio il maestro Riccardo Chailly – il suono di un cellulare, si proprio così – da non credere – nel bel mezzo dell’inaugurazione della Stagione Filarmonica del Piermarini, un telefonino tra l’incredulità silenziosa sicuramente indignata del pubblico in platea; il suono dell’apparecchio si sarà sentito un po’ ovunque anche se coperto dagli strati violinistici beethoveniani. Non grave come altri episodi, sopratutto il direttore e i musicisti non si sono fermati come in altri concerti (vedi il caso Volodos: https://www.tgcom24.mediaset.it/2019/video/concerto-alla-scala-di-milano-squilla-un-cellulare-il-pianista-interrompe-l-esecuzione_3111538.shtml), per cui come dire, il caso è nato e morto lì, sul posto, ma la cronaca deve fare il suo dovere e registrare l’accaduto, se non altro per “riderci” (anche se un po’ amaramente) sopra, per dimostrare, se qualcuno avesse ancora dubbi, che la “lezione” non si impara mai e poi mai. Per carità per queste cose non c’è il patibolo, ma un piccolo ammonimento. Bacchettata del maestro sulle dita del trasgressore. Che c’è da starne certi, si sarà sentito male, come trafitto dagli sguardi dei suoi vicini di poltrona.
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Fortunatamente, per lui e il resto del pubblico, gli squilli sono stati due al massimo tre. Il malcapitato probabilmente è riuscito a stoppare l’orrido suono da ufficio nelle ore di punta entrato abusivamente in uno dei più bei teatri del mondo proprio mentre si (ri)produceva bellezza allo stato puro, ovvero le Sinfonie n. 2 e 3 di Beethoven, parte del ciclo integrale che affronta il direttore Chailly con il “suo” complesso milanese, per le celebrazioni dei 250 anni dalla nascita del genio di Bonn, il 16 dicembre del 1770. Come andata? Cellulare “pirata” a parte un “buon concerto”, “bello Beethoven”, “una bella faticata per il maestro”, qualche commento – cartina di tornasole in platea -; applausi sempre più convinti e forti al termine dell'”Eroica”. La Filarmonica è un collaudato bolide da corsa degno di stare sulle piste, le scene di tutto il mondo. Che dire, la Scala è la Scala non si discute, chi lo fa a volte, si diverte o a cercare come si dice “il pelo nell’uovo”, e per carità ci potrebbe pure essere, oppure a cercare di capire”quale pilota” preferisce tra i super campioni che transitano su quel prestigioso palcoscenico. Poi magari arriva lo squillo del telefonino di turno che ci riporta tutti coi piedi per terra, alle piccole cose. Scendiamo dall’Olimpo di Beethoven & Co. per un attimo e poi ci ritorniamo e si capire che alla fine vince sempre e comunque questa Musica con i suoi protagonisti.
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