[photopress:rtaings.gif,full,alignright]Prima considerazione. Le agenzie da rating non servono proprio ad un bel niente. Fitch, Moody’s e Standard&Poor’s i cui giudizi facevano tremare i ministri del tesoro e del bilancio si sono rivelati inadeguati. Già il caso parmalat doveva metterci all’erta (ma lì, si disse, si trattava di una truffa bella e buona), ma è sui mutui da panico che hanno certificato la loro inettitudine. Consiglio a tutti di leggersi sul Wsj la storia dei mutui piggyback e delle colpe di S&P. E ciò che è peggio queste agenzie di rating si sono messe a dare voti e pagelle favorevoli (i famosi ratings) a studenti che si sono poi rivelati loro congiunti ( i derivati che stanno saltando in questi tempi sono stati costruiti proprio con la consulenza delle agenzie di rating).
Seconda considerazione. Se il mercato non scoppia (il Dow Jones dal’inizio dell’anno è ancora positivo di circa il 4%), la rinfrescata di questi giorni può diventare salutare per l’economia. E’ la tesi di un numero crescente di economisti: il credito facile è stato male utilizzato e quello che sta avvenendo in questi giorni è soltanto una più corretta valutazione del rischio.
Terza e ultima considerazione. I titoli che più, in ogni caso, ne pagheranno le conseguenze sono quelli del settore bancario.