L’Ipod di Massimo Fini
[photopress:ipod.png,full,pp_image]Massimo Fini ha da par suo attaccato il mito del progresso in un dibattito aperto sul quotidiano Libero. E’ scritto bene, ha argomenti affascinanti, è assolutamente non condivisibile, ma stimolante. Non viene criticata la nostra società nei suoi meccanismi di funzionamento, ma nella sua essenza. Il progresso tecnologico ed economico sono destinati ad implodere, dice Fini. Ieri sera l’Apple ha pubblicato le foto del nuovo Ipod ( si tratta dell’ottavo restyling): non serve a niente più di quanto faccia un grammafono o un’orchestra e cioè suona la musica. E’ un oggetto bellissimo, come il museo di Bilbao (anche esso già che c’eravamo poteva essere poco tecnologicamente realizzato tra quattro semplici mura) o come un oggetto a scelta, inutile, ma che piaccia. E’ più forte di me: tra le tentazione antimodernista di Fini e la debolezza consumistica della Apple di Jobs, sono più portato alla seconda.