Le palle di Gaber
[photopress:gaber.jpg,thumb,pp_image]Chi non vuole prendere posizione cita gaber: non si può continuare a rompersi la testa sul fatto che la doccia sia di sinistra e il bagno sia di destra. E’ un mondo finito, perduto: ora siamo andati oltre perchè siamo tutti fini intellettuali. E dunque liberisti e di sinistra. Così ci dicono.
E No. Porca miseria un po’ di palle. I liberisti, possono pure non dirsi di destra (quando questa è clericale, conservatrice e corporativa), ma quel che è certo sono agli antipodi della sinistra. Ma insomma Gialesina ci raccontano che ci vorrebbe una riforma delle pensioni alla cilena e che si deve liberamente licenziare e assumere, sottopagandoli, i giovani senza lavoro e qualcuno mi dice che questa è una ricetta di sinistra? Quando alzo il ditino e ho la presunzione di scrivere cose un filo meno rivoluzionario mi trattano come un destro inaccetabile. é tutta una melassa a incensare due prof: da destra, da centro, da sinistra. La capisce anche un mulo che una ricetta rivoluzionaria e liberista è difficile che assuma un tale generale e incondizionato consenso dai nostri melmosi quotidiani sindacalizzati. Come la casta tutti a pulirsi la coscienza. Gialesina ci fa un favore formidabile: a noi liberisti ci fa entrare nei salotti sinistri; ai sinistri dà una patina di liberisti. Alla mia lista: Moore (quello che piace alla Turco), Grillo (quello che piace al Pecoraro) ci aggiungo Gialesina (quello che piace a tutti). E chissà perchè di Gaber non si ricordano questi versi: “o sono un uomo nuovo talmente nuovo che è da tempo che non sono neanche più fascista sono sensibile e altruista, orientalista ed in passato sono stato
un po’ sessantottista, da un po’ di tempo ambientalista, qualche anno fa nell’euforia mi son sentito come un po’ tutti socialista”. Il conformista.