[photopress:mac.jpeg,thumb,pp_image]Il ministro dell’agricoltura ha ottenuto da McDonald l’inserimento di una panino McItaly all’interno del menù della famosa catena di polpette americane. Il cuoco, che di gusti se ne intende, non si scandalizza. Se è il modo per agganciare un po’ di business per le aziende agroalimentari italiane, perchè no? Petrini, quello dello Slow food e del fast cash, dalle colonne della Repubblica si dice scandalizzato. E come lui molti politicamente corretti. Cosa c’entra la cipolla di Tropea, con il Big Mac, si chiedono costoro? E ancora: non si possono confondere le prelibatezze italiane con il satana dell’omologazione.
Hanno torto marcio, ma non è di loro che vogliamo parlare. Il tema è Zaia, prossimo eletto governatore del Veneto, attuale antinuclearista in salsa regionale. Il ministro non può zoppicare a fasi alterne. E’ lo stesso Zaia che è contro gli Ogm e che sono alla base non solo dell’alimentazione italiana (l’80 per cento delle farine per animali è Ogm ed entra nella nostra catena alimentare, pur essendo coltivate e prodotte all’estero), ma che sono il contorno tipico di un pasto da Mc. E’ lo stesso Zaia che si è inventato quella scemata dei mercati di prossimità. Come, il ministro vuole chilometri zero per la nostra alimentazione in un solo senso?. E cioè: cibi lontani non possono arrivare a casa nostra (come l’ananasso), ma i nostri possono andare a casa loro (non solo nei panini di Mc)? Insomma le nostre Dop in giro per il mondo, e i prodotti del mondo a casa loro, in una sorta di nazionalismo alimentare di cui non se ne sente proprio il bisogno.
Anche Alemanno fu conquistato dai No Ogm ed amenità simili, quando era min dell’agricoltura. Deve essere quella poltrona che modfica geneticamente i nostri politici, rendendoli indigeribili.
Non toccate il cuoco sul cibo.