Il cuoco ha una strana idea del Federalismo. Da un punto di vista burocratico vorrebbe più centralismo. In sostanza la modifica del Titolo quinto della costituzione ha creato un gran pasticcio burocratico, per cui le regioni, in particolare, possono mettere bocca su tutto. La procedura infernale è molto semplice. Una legge nazionale prevede una semplificazione e le leggi locali incasinano tutto: ne hanno facoltà. Dalle centrali nucleari al piano casa, dalle autorizzazioni alla Dia, è unb continuo susseguersi di lunghe richieste alle burocrazie locali. Non si può andare avanti così.
Ottimo invece il federalismo fiscale. Il principio è semplice che spende paga. Dicono che verranno aumentate le imposte. Non è così. Ma vi è la facoltà per i comuni che esagerano di alzare le aliquote locali (facoltà peraltro che già c’era ma era stata provvisoriamente bloccata). Insomma un comune virtuoso può ridurre al minimo la tassazione locale. Chi ha voglia di spendere non ha più invece la possibilità di spalmare la propria dissennatezza sui contribuenti delle regioni e dei comuni virtuosi. Si poteva fare meglio? Certo. Ma il principio che è passato è sacrosanto.