Le tasse nascoste sul lavoro
Ci sono un paio spezie contenute nella recente bozza di riforma del lavoro che fanno bene intendere chi alla fine paghi il conto. Come sapete è stato introdotto un nuovo ammortizzatore sociale che si chiama ASPI. Come promesso dal ministro Fornero il suo finanziamento è stato ben dettagliato dalle norme. La conclusione è semplice: verranno aumentate le imposte. Anche se in modo surrettizio, ma verranno aumentate.
Primo caso. Le auto dei professionisti e degli autonomi. Ebbene già oggi non si possono scaricare completamente. Ovviamente c’è un tetto al costo di un’auto che un professionista o un autonomo può comprarsi e resta di circa 18mila euro. Tutto ciò che spende in più non è scaricabile. Ma comunque per tutto ciò che spende già oggi lo Stato decideva che forfettariamente il 60 per cento era per uso privato e dunque non scaricabile e il 40 per cento era invece deducibile come costo dai propri ricavi. Ebbene dall’anno prossimo la percentuale dei costi deducibili dell’auto scende al 27,5 per cento. Il che vuol dire che su cento di costi per un auto, dal 2013 solo 27,5 sono considerati costi fiscalmente deducibili, e tutto il resto è tassato all’aliquota dell’autonomo. Questo si chiama innalzamento delle imposte. Mascherato, arriverà tra un anno, ma tale resta.
Secondo caso. In Italia ci sono circa 676mila lavoratori a progetto, il cui compenso medio è di 11.472 euro all’anno. Mica navigano nell’oro. Ai nostri paria-subordinati sono rivolte tutte le attenzioni dei governi che si sono succeduti. E tutti hanno raccontato loro che sono sfruttati, che sono finti dipendenti e così andando. Prima della Biagi questi signori erano semplicemente impiegati in nero. Certo ora non navigano nell’oro, tutt’altro. Ma lo stato che si inventa: questi signori hanno diritto ad una pensione. E a loro viene applicata un’aliquota contributiva del 27 per cento. Ora il governo Monti ha deciso di portarla, anche se gradualmente al 33 per cento. Bella mossa davvero. E tutto in ossequio ai buoni e ottimi principi di protezione sociale. Ma sapete qual è la morale? che costoro saranno obbligati a pagare una fetta ancora maggiore di contribuzione sociale ai loro miseri compensi. Così i nostri politici dormono sonni tranquilli: pensano di aver loro assicurato un futuro (figurarsi) ma hanno distrutto il presente