Ieri l’Agenzia delle entrate, Equitalia Sud spa, e in ultima analisi il governo Monti hanno messo a segno un gran colpo. Di cui l’opinione pubblica non è ancora al corrente. Hanno pizzicato un evasore incallito (P.G.M). Il soggetto ha un’azienda e una serie di operai. Figura tipica del malaffare meridionale, si è azzardato a pagare in ritardo i contributi per le sue maestranze. Grazie a comportamenti di questo tipo, la pressione fiscale in Italia è insopportabile. Ma la scure della nostra amministrazione finanziaria è stata ben affilata negli ultimi anni. L’ignobile furbetto ha esagerato. Non solo si è permesso di pagare i contributi in ritardo, ma quando ha compilato il bollettino Mav graziosamente inviato da Equitalia Sud, non ha scritto la cifra giusta nelle caselline giuste. Che razza di evasore incallito.
Grazie al cielo ieri gli è arrivata un’ulteriore cartella esattoriale sempre da parte di Equitalia Sud.
PGM si è beccato ciò che gli spetta: un aggravio del 589 per cento. E cioè 5,88 euro quali diritti di notifica e un centesimo pari all’evasione contributiva che il delinquente ha in modo subdolo messo in opera. Il debito iniziale era di 63,31 euro e il furbetto si era autoassolto pagando solo 63,30 euro. Questi sono gli italiani che ci fanno affondare.
Ps. Sempre ieri, ironia della sorte, nell’azienda di PGM si sono presentati per un controllo gli eroi della nostra Forestale. L’ennesimo. Il birichino ha offerto loro il solito caffè e gli ha comunicato di avere chiuso da sei mesi l’azienda e poi con un repentino cambio d’umore, tipico di questi malviventi che pensano di fare impresa in Italia ha detto: «E adesso andate a farvi fottere».