Il futuro (a rischio) delle banche
Se non guardassimo al nostro ombelico, ma a ciò che potrebbe diventare realtà tra poco, vedremmo un sistema bancario completamente diverso dall’attuale.
Altro che riforma delle Popolari. Nei sistemi dei prestiti è in corso una rivoluzione. Per ora è solo embrionale. E le Autorità di controllo sono lì, bene attente a frenare lo sviluppo. Le banche, a ridurre all’osso la questione, prendono i nostri quattrini in deposito e li prestano a soggetti in deficit di finanza. Le Autorità di vigilanza sono bene attente a tenere in equilibrio la faccenda. Se tutti chiedessero indietro quanto depositato alle banche (assalto agli sportelli) queste salterebbero.
Ma il futuro è già presente e si chiama Lending club. É una società partecipata anche da Google che l’ha finanziata con la bellezza di 125 milioni di dollari. E gioca su un principio completamente diverso: quello dei big data . La nostra vita su Internet, dalla partecipazione ai social network alle ricerche su Google, dai clic sui siti ai pagamenti elettronici, forniscono una mole di dati impressionanti: che sono lì per essere utilizzati. Fino a oggi il loro uso più banale è quello di profilare la pubblicità: se avete più di tot anni (e la rete questo lo sa) vi saranno presentate solo réclame per la vostra età. Idem per i gusti: a forza di andare su siti automobilistici (o altro, più piccante) vi arriveranno banner riguardanti finanziamenti per auto, o ricambi o concessionari.
Il Lending club applica il concetto alla vostra affidabilità a restituire i prestiti. Una sorta di rating fatto dalla rete. Il problema, o l’opportunità, è che questa pagella, basata su migliaia di nostri microcomportamenti sul web, sta diventando molto affidabile. Cosa si inventano questi americani. Se il signor Rossi ha bisogno di un piccolo prestito si fa dare un rating dai signori del club. Tanto più è alto, tanto più è affidabile. Inoltre, questo rating è pagato con una commissione (e qui il gioco si fa intreressante). Dall’altra parte della rete c’è un mucchio di gente che ha risparmi in eccesso, oggi remunerati praticamente a zero dalle banche. Mettere insieme la domanda di risparmio alla richiesta dello stesso diventa un gioco da ragazzi. Deve, ovviamente, reggere la pagella del debitore. E tanto essa è migliore tanto gli interessi che il creditore pretenderà sono ridotti, anche se superiori al loro banale deposito di liquidità in banca. Il gioco è fatto. Puff. Le banche, il cui scopo primario sarebbe quello di intermediare il risparmio, scompaiono. Pensate che sia fantafinanza? Sbagliate. Qualcuno di voi forse poteva immaginare che per andare da Roma a Milano ci fosse un servizio sulla rete per cui ci si imbuca sulla macchina di uno sconosciuto per fare quella tratta, dietro un modesto pagamento? Una società che svolge questo lavoro esiste eccome, e già fa affari in Italia, si chiama Blablacar. Non fa altro che dare un rating ai potenziali autisti e poi il mercato si accorda.
Negli Stati Uniti, attraverso Lending club, si erogano prestiti fino a 35mila dollari: basta compilare una veloce scheda online. E dopo poco si ottiene un voto in pagella e un interesse da pagare. A quel punto, il potenziale debitore riceve una serie di offerte di quattrini da potenziali creditori. É il futuro, e le banche ci dovranno fare i conti. Nel recente passato compravano sportelli bancari anche a 10 milioni di euro, oggi non sanno che farsene. I nostri istituti di credito non hanno sempre mostrato lungimiranza negli sviluppi del mercato.