Tito-Boeri345
Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, è molto abile. Ma, temiamo, politicamente spregiudicato. Da una parte ha proposto di garantire un reddito minimo agli over 55. Dall’altra ha messo in evidenza alcune incongruenze previdenziali che riguardano il nostro passato e alcune categorie specifiche di pensionati. Il tema è caldo. In Italia chi esce dal lavoro in età avanzata si trova di fronte ad un grave problema di ricollocamento: troppo costoso per essere riassunto, troppo giovane per stare a casa. I massimi sforzi, anche se con scarsi risultati, sono rivolti alla disoccupazione giovanile e nei confronti di coloro che, sebbene giovani, vogliono fare nulla (si chiamno neet). Ci si dimentica che un quarantenne-cinquantenne espulso, per qualsiasi ragione, dal mercato del lavoro, è oggi molto probabile che ne rimanga fuori per tutta la vita.
Il presidente dell’Inps fa dunque bene ad indicare il problema. Il punto è che la soluzione ricercata (cioé alla fine dei conti trovare i quattrini necessari) può essere peggiore. Si sta facendo largo l’idea di toccare, ovviamente al ribasso, le pensioni più elevate. Chi scrive sa perfettamente che con una spesa previdenziale per 240 miliardi di euro, il comparto è quello dove vi è più ciccia. Ma come solo pochi giorni fa ha detto chiaramente Alberto Brambilla, ex capo del nucleo di valutazione della spesa pensionistica, la vera scorrrelazione tra quanto versato e quanto percepito (cioé si incassa una pensione che non ha nulla a che vedere con i contributi versati) si ha per le pensioni più basse. Quelle integrate al minimo. È lì che si annida lo squilibrio pensionistico. Si erogano milioni di pensioni minime, che di minimo hanno anche i contributi versati nella vita lavorativa da chi le percepisce.
Insomma colpire i ricchi (che peraltro sono pochi e sono già stati pizzicati da una molteplicità di riforme e blocchi di indicizzazione) per aiutare gli over 55, è una “boerata”. Non perché il problema, come detto, non ci sia. Ma perché è un modo per ottenere un plauso, senza affrontare alla radice il problema. Che purtroppo è molto semplice. Abbiamo negli anni passati usato il sistema previdenziale come welfare, senza pensare che le generazioni future avrebbero pagato il conto.
Quelle generazioni purtroppo sono diventate il presente.

Tag: , , ,