Perché le banche vanno difese
La realtà è che le banche negli anni scorsi hanno prestato troppo. Ma prendersela con le banche proprio non ci conviene.
Volere difendere le banche sembra volere difendere l’indifendibile. Non è così. Ci troviamo nell’imbarazzante situazione per la quale ogni cinque euro prestati, uno è probabile che non venga restituito.
Puff. Polverizzato dalle imprese che lo avevano ottenuto. La montagna di prestiti deteriorati è pari a circa 350 miliardi di euro. Si può anche pensare che una parte di questi siano stati affidati agli amici degli amici, come nel caso dell’Etruria. Ma delle due, l’una. O crediamo che praticamente tutte le imprese avessero un santo in paradiso bancario e per questa via ottenessero prestiti farlocchi, o, più verosimilmente, le banche italiane hanno prestato a un sistema economico che essendo caduto in profonda e lunga recessione non è più in grado di restituire quanto ottenuto. In modo contro intuitivo la realtà è che le banche negli anni scorsi hanno prestato troppo.
Nel resto dell’Europa è avvenuto più o meno lo stesso. In Spagna il sistema ha finanziato la bolla immobiliare e quando è scoppiata ha dovuto chiedere all’Europa di essere aiutata ed è stata temporaneamente commissariata. In Germania, dove l’economia ha tirato anche durante la crisi, le banche hanno invece fatto scommesse finanziarie pericolosissime e sono dovute ricorrere agli aiuti di Stato per circa 280 miliardi al fine di sopravvivere.
In Italia, tranne che per il caso Mps, non è stato richiesto alcun sostegno pubblico. Negli ultimi anni il sistema bancario ha fatto segnare perdite per 55 miliardi e ne ha chiesti ai propri azionisti (privati) quasi altrettanti in forma di nuovo capitale. Il problema dei crediti deteriorati è stato spazzato sotto al tappeto. Oggi si vorrebbe radunare tutta la polvere, una montagna di polvere, in un gigantesco cestino. E venderlo, a prezzi ridotti, a qualcuno specializzato nello smaltimento. Una banca ci impiega in media otto anni a far valere le garanzie reali che assistono i prestiti. C’è chi questo lavoro sporco lo fa meglio delle banche.
Le banche vorrebbero che questa megadiscarica avesse qualche garanzia pubblica, giusto per il tempo di realizzare la vendita del suo contenitore. L’Europa non ce la vuole concedere, dopo che si è impegnata per risolvere la crisi tedesca e spagnola. Le banche libere dalla spazzatura potrebbero ritornare a prestare. Maliziosamente si potrebbe dire fino a quando non ricreino un altro casino. Ma questo è un altro discorso e se vale, vale per tutti e forse meno per le nostre banche. Ecco. Poi si può decidere che le banche italiane siano brutte e cattive. Sono state certamente mal gestite. Ma prendersela con le banche oggi proprio non ci conviene.