21Mar 17
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Gli Scritti selvaggi di Giancristiano Desiderio (per i tipi della Rubbettino) non è un saggio, ma neanche una storia. Gli Scritti selvaggi di Giancristiano Desiderio (per i tipi della Rubbettino) non è un saggio, ma neanche una storia. Uno, come chi scrive, che non ha una formazione filosofica, deve abbandonarsi in una sorta di flusso di coscienza, ben scritta, con qualche parolaccia di troppo, di cui non capirà molto, ma che alla fine lo divertirà molto. Come l’autore intuisce bene nella sua prefazione, è la prima parte quella che riesce ad acchiappare maggiormente il lettore. Desiderio ci anticipa come la […]
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13Mar 17
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La rete diventa il regno dell’uguaglianza, dove uno vale uno: la peggiore frescaccia di tutti i tempi. Federico Mello è un giornalista tecnicamente e romanticamente di sinistra. Uno di quelli che non vi aspettereste recensiti in questa biblioteca liberale sì, ma intransigente. Uno di quelli che scrive le cartoline, un po’ allo stile di un Francesco Piccolo shakerato con Francesca Archibugi, e che sospira pensando al suo baretto di Alicudi. Eppure Mello si deve leggere e le sue riflessioni riguardano i confini delle nuove libertà. I suoi testi sono, si parva licet, la declinazione tecnica di The Circle. Il libro […]
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24Feb 17
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È un libro fatto molto bene. Si chiama Hayek, l’essenziale. È di Donald J. Boudreaux, con pregevole prefazione di Vaclav Klaus per Ibl libri. Come scrive bene l’autore: «Leggere Hayek direttamente non è sempre semplice, la sua prosa è caratterizzata da lunghe frasi e numerose proposizioni», e «con questo piccolo libro mi pongo l’obiettivo di illustrare nel modo più chiaro possibile l’essenza delle dieci più importanti idee economiche e politiche del premio Nobel austriaco». Vaclav Klaus, nella bio che introduce il libro, ci ricorda come Hayek sia più che un economista. Si contrappone subito alle contemporanee teorie keynesiane. Una battaglia […]
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07Feb 17
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Ci sono due grandi testi che ogni liberale deve avere nel cassetto, quando si parla di burocrazia e della sua pretesa di sapere meglio dei singoli cosa sia giusto. Burocrazia di Ludwig von Mises, di cui già ci siamo occupati, e la sua continuazione ideale, con il medesimo titolo, scritta da William A. Niskanen negli anni ’70. Economista, scomparso nel 2011, Niskanen è stato uno degli ispiratori del programma economico di Reagan e padre della public choice. Entrambi, però, non potevano sapere o immaginare come i difetti del processo burocratico potessero essere ingigantiti dalla rivoluzione digitale. Meglio di qualsiasi recensione, […]
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06Giu 16
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L’apertura di un bel libretto di saggi in onore di Aldo Canovari, editore di Liberi Libri, titolato Il carattere della libertà, ci consegna una perla di Albert Jay Nock. Si tratta di un orgoglioso autodidatta, anarco-libertario americano, uno dei pochi a criticare il New Deal in una prospettiva di mercato, l’autore di Il nostro Nemico, lo Stato. La perla di cui parliamo è titolata Il mestiere di Isaia ed è un articolo del 1936 pubblicato sull’Atlantic Monthly. La tesi è molto semplice, quanto intrigante. Il compito del profeta non è quello di parlare alle masse, che non lo capiranno, ma […]
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28Mar 16
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Così il buio della ragione contraddistingue i nostri intellettuali e la nostra cultura. C’è un libro che le nuove generazioni, specialmente, dovrebbero leggere. Per la verità è consigliabile anche a quella fascia di ex giovani nati agli inizi degli anni ’70, dunque troppo giovani per sapere cosa stesse succedendo accanto a loro. Scritto nel ’91, per le edizioni Ares, da Michele Brambilla, si intitola L’eskimo in redazione. Varrebbe la pena leggerlo per due ordini di motivi. Uno contingente: anche oggi siamo immersi in un pensiero unico sul fenomeno del terrorismo islamista. Chi pensa che accoglienza e integrazione siano due balle, […]
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