Quei depravati dei giochi erotici. A volte, ridicoli. Spesso, pericolosi.
Sabato 14 settembre – Esaltazione Santa Croce – in partenza da Roma
Leggo le cronache del ragioniere dalla doppia vita. Della sua giovane vittima. Dello scempio che il lurido vizioso, prove video alla mano, ha fatto del corpo della poverina. Anche dopo averla uccisa, mentre ci faceva l’amore. Mi rattristo. Mi angoscio. E mi arrabbio. Sono anni che ululo che stiamo eccedendo. E sì che il mio Diario di una vecchia checca ne racconta di storie di vita. Tutte mie. Tutte vissute. Ma, sempre, senza andare oltre. Senza perdere il controllo. Il buonsenso. Mi sono sempre chiesto cosa fosse la sessualità e come dovessi – e non come volessi – vivermela. Già! Sono pienamente convinto che, qualunque possa essere il nostro istinto, noi umani abbiamo l’obbligo di farlo passare per la mente. Visto che ne siamo dotati. Come fanno tutti gli animali. Ai quali, offendendoli, non ne riconosciamo l’uso. Non ho mai, però, incontrato un animale perverso, sozzone, sporcaccione. Di uomini e donne dal cervello e dal comportamento luridi, invece, sì. Ne ho incontrati, eccome. I tradimenti coniugali, per esempio, da millenni passano dalle mutande. Dell’uno o dell’altra. Dal sesso. Come se, trombando, il tradimento assumesse un valore diverso. Superiore. E le fantasie solitarie? Dagli “aiutini d’un tempo“, vedi vibratori ed affini, siamo passati alle palline cinesi (sciolte o legate in serie), agli animali vivi ficcati dentro ad una vescica artificiale o sintetica, agli oggetti di uso comune casalingo, alla frutta e alle verdure (che, poi, peccato!, vanno pure buttate!), ai video di supporto per la fantasia… E, così, le fantasie e gli stimoli, ripresi da una telecamera, oltrepassano i confini e girano il mondo quanto la zanzara tigre e la cocacola. Nei rapporti a due, poi, non ne parliamo. Dai travestimenti carnevaleschi, alle catene, agli ettolitri di nuovi moderni lubrificanti per chissà quali pratiche invasive, che mietono vittime in ogni età, condizione sociale, sesso. Fino a procurarne la morte. Già, perché si passa dagli animali ai bambini, dalle donne agli anziani. In un caos di pornomanie senza ritegno. Per curiosità ed info, sono entrato, io bacchettone del sesso “privato”, in un sito porno eterosessuale ed in uno omosessuale, per trovarmi davanti a delle sottocategorie di maialate da rabbrividire. E queste sono quelle “lecite”. Figuriamoci quelle non consentite. E che lasciano vittime. Ma, dico io, una sana, serena scopata, alla vecchia maniera, non più? A due, complici, senza interventi esterni, a porte e finestre opportunamente chiuse… Mai più? Ormai, il sesso deve essere pubblico quanto uno spostamento in taxi? Quanto un Angelus del Papa? Ma ci rendiamo conto di quanto siamo diventati ridicoli? Io, lo confesso, con tutte queste diavolerie non mi eccito proprio. Anzi, mi confondo. No, mi deprimo. Io voglio farlo “a due” e “semplice”. E sì, che già io e l’altro facciamo paio e non coppia. Ed è già tanta roba! Perché le esigenze sono uguali e si raddoppiano. Come anche i tempi. Figuriamoci a metterci pure il carico da undici dei “giochini”. No! Qui bisogna darsi una calmata. Altrimenti si alimentano le pazzie e gli eccessi dei malati. Troppe ragazzine ci stanno rimettendo la vita. Troppe donne rimangono a terra. Troppi cadaveri vengono ritrovati, vestiti solo del disagio degli ultimi minuti. Troppi racconti, in giro per via, di pratiche inimmaginabili. Racconti che, via via, perdono la pena e la compassione e diventano meccanici, freddi, spietati. Come quando nella mia terra di Calabria iniziarono gli anni dei mille omicidi per strada. Ai primi, fu destinato l’orrore di tutti. Oggi, si dice “Si ammazzano fra loro. Meno male”. Meno male? Un corno! Vuol dire che non siamo più capaci di provare disgusto per atti efferati. E lo stesso sta accadendo per le cose di sesso. La gente ci muore e, piano piano, stiamo arrivando a fregarcene e a liquidare la faccenda con un semplice “Che mondo! Ai tempi miei…” E, così, non può andare. Comincino le famiglie a riprendere le fila delle loro esistenze lasciate al caso. Comincino i genitori a vegliare sui propri figli e a tenerli a casa un pò di più. Comincino le scuole a controllare con attenzione il comportamento degli adolescenti, e smettano di fottersene “tanto non si ottiene nulla”. E parliamoci di più. Tutti. Perché così sta diventando veramente troppo. Per solitudine. E noia.
… fra me e me. In lotta contro ‘sti zozzoni.