Gli occhi della guerra
Venerdì 6 dicembre 2013 – San Nicola – Roma
Si chiama Olivier Voisin. Fotoreporter. Vive nel mondo a fianco dal 24 febbraio di quest’anno che sta per finire. Non l’ho mai conosciuto, ma, attraverso i racconti della nostra amica comune, Mimosa, mi sembra perfino di averlo abbracciato.
Olivier l’aveva affiancata nelle settimane parigine durante le elezioni presidenziali. Poi, come sempre, partì per i luoghi di guerra.
Per raccontare. Testimoniare. Denunciare.
Non ce l’ha fatta. In Siria, una bomba è stata più svelta, la bastarda! E, ferito gravemente, è andato di là. Dove vive adesso. Nel Mondo dei ricordi belli.
Che vita, quella degli inviati in zone di guerra! Che coraggio! Che senso del dovere! Ci vanno per noi. Perché possiamo sapere, senza chiudere gli occhi della mente. Senza poter far finta che laggiù la gente muore. Mica solo i soldati armati. No! I nostri vicini di casa, i nostri parenti: quella donna, madre di bambini già feriti e uccisi nel bombardamento precedente, quel fruttivendolo simpatico, sposato con la cicciona che ride ad ogni sua battuta, il barbiere dove nonno va a farsi radere, ormai che gli trema la mano, la zia del nostro compagno di banco, quella che fa le frittelle e poi le passa nel miele. E, con loro, padri, zii, fratelli, arruolati per forza e armati anche se impreparati. Ci sembra di non conoscerli? Apriamo gli occhi, ma apriamoli per bene: cavolo, se non somigliano ai nostri fruttivendoli, ai nostri barbieri, zii, nonni e compagni di banco. Anche ai nostri figli, somigliano quei bambini sventrati dalle bombe e avvolti in vecchie coperte, alla bell’e meglio. Ed è grazie ai nostri coraggiosi reporter che possiamo riconoscerli. Grazie a loro che ci arrivano le notizie da quei luoghi devastati. Mica tanto lontani dalle nostre case. Anzi…
I conflitti in atto al 4 dicembre 2013 coinvolgono in Africa, 24 Stati e 140 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici (Mali, Nigeria, Sudan, Somalia, R.D. del Congo…); in Asia, 15 Stati e 116 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici (Afghanistan, Myanmar, Pakistan…); in Europa, 8 Stati, 65 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici (Cecenia, Daghestan…); in Medio Oriente, 8 Stati e 144 tra milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici (Iraq, Israele, Siria, Yemen…); nelle Americhe, 5 Stati e 25 tra cartelli della droga, milizie-guerriglieri, gruppi separatisti e gruppi anarchici (Colombia, Messico…)
In totale, sono coinvolti 60 Stati e 491 tra milizie e gruppi.
www.ilgiornale.it lancia una iniziativa speciale. La campagna solidale www.gliocchidellaguerra.it è indirizzata verso quei reporter che, coraggiosamente, salutano la propria famiglia e partono per le zone di guerra. Da oggi, spetta anche a noi contribuire alle spese, con piccole, ma significative donazioni, che consentiranno loro di svolgere la propria missione.
E, dunque, sì, apriamo gli occhi!
Con il finanziamento solidale ognuno di noi si coinvolge in prima persona, partecipa ed aiuta, in tempo di crisi, due professionisti del reportage fotografico e documentaristico come Fausto Biloslavo e Gian Micalessin.
Informare per educare.
Il finanziamento solidale è scegliere di sapere. Per non morire.
… fra me e voi. Per continuare a sapere.