Gheipraid a Rreggio Calabria. sPutinlliti accarezza i rricchioni.
Sabato 8 febbraio 2014 – San Girolamo Emiliani, patrono universale degli orfani e della gioventù abbandonata – Taurianova
E vissero tutti felici e contenti! E non se ne parlò più…
sPUTINlliti riprese a dormire sonni tranquilli e si poté dedicare ai suoi adorati viaggi in giro per il globo. I rricchioni ebbero il permesso di sciamare per il lungomare vestiti da suora e cardinale col culo di fuori. La politica rreggina tirò un respiro profondo e cominciò ad occuparsi delle future campagne elettorali. Anche la mia amica Giovanna Cusumano, presidente della commissione rregionale per le pari opportunità, gioì del caffè con questa vecchia checca urlatrice e mai doma.
Ma non è così! Tranne che per il promesso caffè con Giovanna, ottima e instancabile lavoratrice a salvaguardia dei diritti di tutti.
Non può finire a tarallucci e vino. E non me ne deve volere Flavio Romani, presidente dell’arcigay nazionale, che ho avuto il piacere di considerare amico e attento difensore delle necessità del corposo e differenziato universo omosessuale.
Consentitemi di dirlo. I rricchioni calabresi si sono calati i pantaloni. E non per piacere. Ma per garantirsi qualche futuro titolo sui giornali, del tipo “Il gaypride sbarca sulle coste dello Stretto” “Rreggio Calabria ospita l’arcobaleno gay” “Fata Morgana si specchia nelle acque gay della Città dei Bronzi” “I Guerrieri di Rriace aprono la sfilata rainbow”… Ci penso e rabbrividisco…
Ma siamo sicuri che lo vogliamo, il gheipraid? Siamo certi che quella processione confusa e sgangherata per le strade cittadine sia la chiave di volta nei rapporti fra genitori preoccupati o disinformati e figli omosessuali? Sarebbe la soluzione, forse, al complesso d’inferiorità dei rricchioni di provincia nei confronti di quelli di città. Scenderebbero frotte di scapigliati e scellerate da ogni dove. Attevvevebbevo i foci vicchi, quelli pieni di denavo: pev lovo, voli scontatissimi e posti in pvima fila. Si mischierebbero nei cortei anche gli eterofroci locali, che si porterebbero al braccio l’amica che sa e che serve, ad ogni occasione, a confermare che, sì, sembra rricchione, ma è masculuni!
Ma a noi, cosa ce ne frega dei carnevali più o meno tematici? Il martedì grasso lasciamolo al sorriso innocente dei bimbi. Che ne hanno più bisogno.
La mascherata rreggina, possibile e non auspicabile, poi, a chi potrebbe far comodo? Alle lobby? Alle associazioni? Al politico furbetto, che sfoggerebbe il frocio di partito per raccattare due voti in più?
Continuo a restare fuori dai giri. Dalle tavole rotonde. Dalle strette di mano. Di sPUTINlliti non mi fido. Così come non mi fido di scopelPUTIN a Mosca.
… fra me e me. Ricchione, di Destra, Cattolico e non schiavo.