Quelle bombe americane su Cittanova
Venerdì 21 febbraio 2014 – Santa Eleonora – Taurianova
Buon onomastico Sorellina! Anche se, quest’anno, è molto triste. Ti e Vi auguro, a Te, Nino, i ragazzi e Tutti, che Vince abbia trovato la “meravigliosa Capatosta calabrese” e stia solo cercando di contattare la famiglia…
Sai, ieri sera sono stato a Cittanova, ospite del Sindaco Sandro Cannatà.
La Città commemorava le vittime dei bombardamenti alleati, angloamericani, del 20 febbraio 1943. Quei morti, in Italia, non li ricorda mai nessuno. Perché morirono per mano dei “liberatori”…
Quel giorno lontano, i bambini giocavano in strada, alcuni di loro lavoravano le foglie di tabacco, stirandole con una grossa pietra, altri erano incantati dal tendone di un circo appena arrivato in paese. Un circo di uomini e scimmie, cavalli, forse cagnolini. Avrebbe dovuto fare spettacolo, quella gente. Ma quel tendone, rosso e arancio, non piacque ai piloti “amici” e fu la tragedia. Fra gli altri, e furono tanti, morì anche una donna col bambino ancora attaccato al seno. Si racconta che restò seduta alla seggiola, con gli occhi sbarrati…
Una morte inutile. Di soli Civili! Che la Città, che non dimentica, continua a piangere ancora oggi.
Ieri, nella Chiesa di San Rocco, c’erano tutti. I pochi che si salvarono. Le Loro Famiglie. I ragazzi. Un nutrito gruppo di Artisti cittanovesi e Sandro Cannatà che, seppur taurianovese come noi, ha dimostrato un’attenzione, un affetto pari a quello che solo un figlio di quella Città può nutrire.
Sai, Eleonora, ero commosso ieri pomeriggio, mentre il tenore Francesco Anile intonava, con voce possente e chiara, rotta da un’emozione solidale, l’Agnus Dei. Pensavo a quell’Agnello nostro che non trovano fra le onde australiane. E sentivo le grida del dolore di Cittanova mentre gli aerei bastardi si allontanavano soddisfatti.
Mi commuovevano i visi tirati dei presenti. Qualcuno pregava. Altri guardavano in alto, sperando che un segno di rappacificazione delle anime arrivasse dal Cuore dei Cieli. Sono un popolo buono, pacifico, i Cittanovesi…
Chissà se la rassegnazione e la Fede abbiano aiutato chi è sopravvissuto!
Certo, la compostezza di quelle persone mi ha imposto quasi di restare composto. Ma, dentro, nelle viscere, – sai come sono fatto – sentivo forte l’urgenza di strapparmi le vesti e urlare la rabbia.
Perché? Mi urlava un mostro dentro? Perché le guerre e le morti? Perché, nel Mondo, anche oggi, migliaia di vittime innocenti? “E’ la guerra! E’ brutta, sapete?” Una signora anziana, coi capelli a treccia, girati a formare uno chignon basso sopra la nuca, sembrò aver sentito la mia domanda interiore. “Eh, lo so, ‘gnura. E’ brutta sì!” I suoi occhi, stanchi e annacquati dal tempo da chissà quanto lavoro, puntavano la statua della Vergine Addolorata. Cosa pensava? Cosa le stava dicendo, mentre le labbra sottili si muovevano ad una velocità impressionante?
Ecco il mio tardo pomeriggio di ieri. Il primo lo avevo passato nelle campagne di Taurianova, con Bea e Ciccio. Eravamo andati a trovare i ragazzi neri per invitarli al Carnevale Solidale del 2 marzo.
Vieni anche Tu, Sorellina. Indossiamo la maschera e ridiamo per un giorno.
… fra me e me. Fra gioia e dolore.