Mare nostrum? Mare “monstrum”, direi
Venerdì 15 agosto 2014 – L’Assunta – Taurianova, a casa mia
Centomila! Praticamente una città di provincia. Centomila stranieri sbarcati sulle coste italiane. E, attenzione!, parliamo di quelli censiti. Se ci aggiungiamo anche quelli che, a qualsiasi ora del giorno e della notte, scendono da imbarcazioni di fortuna a qualche metro delle nostre spiagge, abbiamo aggiunto, alla città di provincia, anche la banlieue. Ora son troppi! Veramente troppi. Ora ci si annoia pure a sentire i servizi dei tg con la conta del giorno. Ci si innervosisce, più che altro. Perché tutto sembra arrogante, pretenzioso. Arrivano e pretendono pure la realizzazione del sogno. “Ma come, l’Italia non è il Paradiso? Italiani, brutta gente! Dateci la Terra Promessa!” E noi, o, meglio, quelli di noi che siedono sulle poltronazze rosse di velluto, coi paggi che versano ambrosia ad ogni sospiro, pronti a calarci le braghe. Per non apparire razzisti!
MA STIAMO SCHERZANDO?
Intanto, definiamo di nuovo il termine razzista. Un noto dizionario definisce il razzismo come una ” Concezione fondata sul presupposto che esistano razze umane biologicamente e storicamente superiori ad altre razze. È alla base di una prassi politica volta, con discriminazioni e persecuzioni, a garantire la ‘purezza’ e il predominio della ‘razza superiore’ ”
In Italia, milioni di ignoranti in malafede l’hanno estesa ad ogni parola, gesto, sguardo, fiato, pensiero, che noi, poveri italiani impoveriti osiamo accennare trovandoci di fronte ad un non nativo.
E, dunque, i “poveri stranieri” detenuti nelle nostre galere, per aver violato la nostra Legge, sono vittime di una giustizia troppo severa; i ladri senzaterra che ci svuotano le tasche e l’anima su autobus, treni, navi, per strada, ai mercati, e ovunque, sono vittime della loro “cultura”; i padri che infibulano le figlie sono tradizionalisti; spacciatori e Papponi sono imprenditori da tutelare, visto che servono anche certa clientela Alta; le decine di migliaia di ricoverati nei centri d’assistenza, che restano con le mani in mano in attesa di colazione, pranzo e cena, sono ospiti graditi. E così via, fino agli assassini che ammazzano la povera gente ad accettate, coltellate, machetate, e di cui non bisogna mai sottolineare la provenienza forestiera.
E sarei razzista, se dico che bisogna fermare l’avanzata? Non ci pensate proprio a definirmi razzista, ché faccio partire una raffica di calci in culo.
Ho già detto come, con mafiaNO, mi occupo anche di microprogetti ad personam per gli immigrati. Ma devo constatare quanto sia difficile far perdere loro l’abitudine alla pretesa. Negli ultimi mesi, oltre a quintali di cibo e “baulate” di indumenti, abbiamo consegnato una “fornitura” di polletti e conigli d’allevamento e ben 900 piantine di ortaggi, oltre ai primi sacchi di mangimi per gli animali. Morale? Dopo aver consumato i primi sacchi di cibaglie per le bestiole, mi hanno tartassato di telefonate (a mio carico) per averne altri. Risposta? NO! Adesso, aguzzate l’ingegno.
Razzismo? Ma per favore! Qui si tratta di rispetto del Suolo Patrio, faticosamente messo insieme da un esercito di mercenari e pagato dalla massoneria filosabauda e dignitosamente reso Italia dall’unica rivoluzione che gli Italiani abbiano fatto in quanto tali: quella che iniziò con la Marcia su Roma.
Qui si tratta di far rispettare la nostra Storia, l’Arte e la Cultura. Pitagora, Cesare, Marco Aurelio, Nerone, Cicerone, Virgilio, Dante, Petrarca, Campanella, Tasso, Leonardo, Michelangelo, Caravaggio, Bernini, Machiavelli, Manzoni, Pirandello, D’Annunzio, Mussolini, Pasolini, Levi, Alvaro, Cilea, Verdi, Puccini…
Qui si tratta di far rispettare la Legge, figlia di quel Diritto dei Romani che il mondo ci invidia.
Qui si tratta di tutelare la Salute! Avevamo debellato ogni malattia. Siamo di nuovo alla scabbia, qualche punta di lebbra, sifilide a sacchi e creste di gallo distribuite sulla piazza della domenica…
Qui si tratta di non farsi prendere per il culo dai “colleghi europei”, che se ne fottono dei neri, e nemmeno dagli “sbarcanti”, che se ne fottono dei bianchi.
Qui si tratta di prendere in mano il testamento letterario di Oriana Fallaci e farne vademecum (letteralmente: vieni con me), a difesa delle Radici dell’Occidente.
E si tratta di non aver paura della parola.
Razzista. Bah! Fra me e me.