Porro invita Luxuria, senza selfie finale.
Venerdì 17 ottobre 2014 – Senza Santi in Paradiso – Redazione SUD, Area industriale Porto di Gioia Tauro
Gira più della Madonna di Fatima, Luxuria. Dai talk tv alle sale da pranzo, dai gheipraid alle convention, dai gheivillag ai luoghi di trasformazione estetica… Una sorta di trottolino senza freno, dalla lingua lunga e sciolta.
Non è fesso, il personaggio, anzi. Ha un cervello finissimo e svelto. Non si perde mai d’animo ed è subito pronto alla pugna, anche piccola, se non al confronto. Sarà indole. O retaggio di sedimentate battaglie di genere, combattute indossando corazze di pizzo e gambali di seta.
Ed è furbo, il personaggio, più della volpe collodiana, più del mio gatto quando ruba dal mio piatto con zampa di velluto.
Tanto furbo, il personaggio, che si sta imponendo, sopra ogni altro organismo ricchione, come unico e più considerato rappresentante della “categoria”.
E parla, parla, forbito e provocatorio, di matrimoni, adozioni, unioni, incontri, diritti e doveri.
Di chi? Mi chiedo. Dietro a Luxuria, solo i suoi amici ed estimatori. Poi, un esercito di morbidi ghei alterati per le sue ultime frequentazioni.
L’incontro di Arcore non glielo perdonano. Si può parlare di #Coserainbow con tutti tranne che con Berlusconi.
E perché mai? E, soprattutto, di che #Coserainbow bisognerebbe parlare?
Non certo di quelle esasperate di cui conciona da anni il trapassato arcobaleno. Perché le sue #Coserainbow non sono quelle che interessano e preoccupano la maggioranza degli omosessuali italiani.
Chi l’ha detto, infatti, che ci vogliamo TUTTI sposare? Che TUTTI vogliamo ACQUISTARE dei figli da usare come strumento di rivalsa sociale? Chi ha chiesto agli #Altrifroci cosa ne pensino di queste tematiche da salotto boVghese? Eppure, Luxuria (ce lo ritroveremo, il personaggio, anche alle Nazioni Unite?) lo da per scontato. E parla a nome di tutti. Anche mio, temo.
Ora, noi ci siamo incrociati una volta sola a Napoli per Omovies, il festival di cinema omosessuale, perché eravamo in giuria entrambi. Non abbiamo quagliato: ci siamo salutati educatamente distanti. Senza complicità, né affinità. E, devo confessare, per due volte un mio amico me l’ha dovuto indicare, perché senza trucco è veramente altro. Ma questo poco conta.
Quel che conta è che le nostre rispettive dichiarazioni siano sempre in contrasto. Fortunatamente.
Una cosa, però, non capisco. E ieri sera, nel salotto di Virus, Luxuria, con l’unico momento di malcelato imbarazzo, lo ha confermato: da sempre ha aggredito e attaccato Berlusconi e tutti noi. Come e perché, adesso, s’è fatto passare la nausea? Noi siamo sempre quelli. Pronti a cambiare solo con consapevolezza, e non per aumentata velocità del vento. Siamo i Mussolini, i Santanché, i Gardini, i Gelmini… I Meloni! E anche, perché no?, gli Spirlì. Siamo quelli che Luxuria offende ad ogni battito di ciglia finte. O pensa che autoscattando con Dudù ci siamo allineati e coperti?
Anche ieri sera, nello studio di Porro, Luxuria aveva indossato la maschera della superiorità. La copertura di chi ha aggiunto un’altra figurina, tipo Il Feroce Saladino, alla propria collezione.
Rifletterei ed inviterei a farlo… Perché la strada dell’onestà di intenti, a mio parere, è tutta da tracciare…
Fra me e me. Ora, vado ad accorciare la barba.