Mosul, Iraq. Morire di calcio e omosessualità da adolescenti
Mercoledì 21 gennaio 2015 – Senza santi in Paradiso – Redazione di SUD, Area Porto di Gioia Tauro
Non ci credo! Non voglio convincermene! 13 ragazzini ammazzati solo perché stavano seguendo la loro Nazionale di calcio impegnata a giocare una partita della Coppa d’Asia. Un ennesimo massacro firmato Isis. I 13 piccoli tifosi sono stati uccisi a colpi di mitragliatrice il 12 gennaio scorso, ma l’Occidente ha appreso la notizia solo nelle ultime ore. Un altro orrore jihadista per il quale non c’è possibilità di trovare soluzione: quei ragazzini non ci sono più e alle loro famiglie è stato vietato di recuperare i cadaveri, esposti al pubblico ludibrio, neanche appartenessero ai peggiori delinquenti.
Questa è la notizia che ci arriva attraverso alcuni siti giordani e sauditi. Alcuni osservatori giurano che i fatti siano realmente accaduti. Altri, ipocritamente smentiscono per mancanze di prove video e fotografiche. Ma non è l’unica strage degli ultimi giorni.
Altri due ragazzi, sempre a Mosul, sono stati buttati giù da una torre, sotto gli occhi di decine di persone impietrite, perché “sospettati” e accusati di essere omosessuali. Anche i loro boia militano nelle fila dei terroristi con bandiera nera.
Abbiamo l’obbligo di denunciare questo orrore senza fine, o no???
Il nostro silenzio corrisponderebbe ad una seconda morte per le vittime. Già di loro non conosciamo i nomi, se poi dimenticassimo o non documentassimo almeno la loro fine, saremmo più boia dei boia. Quindici ragazzi innocenti, probabilmente anche islamici, ammazzati in nome di un credo che “non chiede sangue”. Ma, allora, perché? Perché tanto odio e tanta violenza? Chi sono queste bestie assetate di violenza? Perché impastano terra e morte in mezzo mondo? E, soprattutto, perché nessuno li ferma? Voglio credere che basterebbe una sola divisione di uno solo degli eserciti degli Stati occidentali a mettere la parola fine a questo nuovo genocidio. Dunque, perché non accade?
Forse perché molto Occidente sinistrorso e sinistrato teme di dover recitare un Mea culpa lungo quanto una retta senza origine, né fine? Forse perché molte armi e tanto appoggio aMorale ai carnefici arrivano ancora dagli amici ex comunitari e socialistardi di mezza Europa?
Di certo è che, finalmente, un manipolo di miei amici ricchioni e di Sinistra, alla vista dei due ragazzi omosessuali che volavano giù dalle torri di Mosul, ha soffiato un primo flebile “Che merde! Che mostruosità!” Qualcosa, dunque, si muove nelle coscienze oppiate del Vecchio Continente. Almeno in quelle froce. Chissà se “faranno strada” per altri…
Nell’attesa, continuo a vivere italiano. Libero.
Fra me e me. Più o meno