Isis alle porte. Blocchiamo gli sbarchi
Domenica 15 febbraio 2015 – Senza santi in paradiso – Taurianova
E se la smettessimo di chiamarli immigrati o migranti e cominciassimo a pensare seriamente che fra loro sbarcano decine di terroristi pronti a sgozzare? E se la smettessimo con questo buonismo del cacchio e cominciassimo a guardarli con almeno un pizzico di sospetto? E se avessimo ragione a rimandarli a casa, rigirando le prue delle loro imbarcazioni? E se cominciassimo a rendergliela difficile, la permanenza sul suolo cristiano? E se se ne stessero a casa loro, a sbrigarsi le loro faccende complicate, così come noi qui, a casa nostra, tentiamo di risolvere le nostre?
Finiamola con questa storia che la terra è di tutti! Diamo a Cesare ciò che è suo e non confondiamolo con ciò che spetta a D*o. Se dalla notte dei tempi ogni popolo ha avuto un proprio territorio da gestire e difendere, un motivo ci sarà. E se ogni spostamento si è chiamato invasione, ce ne rimanga la lezione. Oggi ad essere invasi, mortificati e derisi siamo noi. E ancora stiamo lì a pensarci su. Non reagiamo, se non con un “Mannaggia!” O, peggio, col silenzio. Anche quello istituzionale. Zitto il Presidente della Repubblica Mattarella. Zitta la Presidente della Camera dei Deputati Boldrini. Zitto Grasso Presidente del Senato. Confuso Renzi ex sindaco di Firenze, padre di Leopolda ed ex campione de La ruota della fortuna, oggi capo del Governo. Zitti i sinistri Sinistri, incazzati, probabilmente, perché messi all’angolo dalle minacce dei loro amici islamici. Che, manco a dirlo, appena hanno un mitra in mano, cominciano a fare i gradassi.
Oltretutto, adesso minacciano anche più di prima. Ce lo mostrano pure, il missile che vorrebbero sparare per primo! E, intanto, mandano la fanteria di mare. Le truppe cammellate stipate nei sottofondi dei barconi da pesca a strascico. Ma stiamo scherzando?
Benedetto quel Gheddafi che abbiamo contribuito a fare ammazzare! Fin quando c’è stai Lui, la Libia aveva un Capo, e che Capo! Un muro invalicabile e rassicurante per tutto il Mediterraneo e, soprattutto, per noi Italiani. In un modo o nell’altro, Suoi Amici. Un po’ come quel senzadio di Tito in Yugoslavia, amico mai, ma di pugno duro con i mille popoli che teneva nella morsa del suo terrore. Morti loro, come Saddam (altro despota da rimpiangere) il caos infinito. Sembro pazzo? Beh, diamo un’occhiata cosa sta accadendo oggi nelle terre che governavano loro! E non mi vengano a dire quei quattro cretini della fantapolitica che Isis sia un prodotto made in USA. Ha tutte le caratteristiche della zona di provenienza. Compresa l’ignoranza e la violenza innata.
Potrei star qui a risottolineare come già fatto altre volte del trattamento che in quei loro Paesi senza Cristo viene riservato alle donne e ai loro diritti più elementari, ai bambini, a chi è diverso dall’altro, a che Crede, agli stranieri, all’accoglienza, alla solidarietà, alla riconoscenza. Ma evito di stomacare i miei amici di domenica. Potrei sottolineare che l’economia mondiale sta patendo per colpa loro. Potrei anche sottolineare, senza tema di smentita, che non è proprio vero che vengano qui a lavorare. Potrei, a tal proposito, pubblicare mille video e mille scatti degli stranieri nel mio paesello e in quelli vicini: vedremmo come un buon novanta per cento di loro se ne stia a chiacchierare per intere giornate agli angoli delle piazze, mani in tasca e aria da ras, in attesa di non si sa bene cosa. Mentre le donne vanno a mettersi in fila alle porte delle Caritas diocesane e parrocchiali a pretendere, urlando, aiuti e sostegni. Dovuti????
E, dunque? Ancora glielo consentiamo, lo sbarco? Ancora son fratelli?
Fra me e me. In attesa di tempi migliori