Monaci e monache, ospitate i poveri nelle vostre celle
Lunedì 23 febbraio 2015 – Senza santi in Paradiso – Taurianova
Facce toste ne incontro a decine ogni giorno. La mia, poi, è da premio Oscar. Ma c’è chi merita il Nobel per la dotazione corposa di quella faccia lì.
Quella tonaca amaranto che sa di bagnacauda e Dolcetto d’Alba, per esempio. Anzi, levateglielo, al signor Luciano Pacomio, vescovo di Mondovì, il vino. Anche dall’altare. Magari, è un periodo di forte stress e non ne sopporta il benché minimo effetto. Eviterà così di fare incetta di milioni di vaffa da parte di altrettanti italiani che patiscono la fame, piangono la mancanza di lavoro, perdono la casa per colpa dello Stato spietato e delle banche senza sentimento, e che non riescono a portare in tavola nemmeno un panino al giorno. Figuriamoci a condividerlo.
A loro, senza il minimo di decenza, il corpulento pastore alla crema gianduia chiede, anzi, quasi comanda di ospitare un immigrato a testa. Qualunque sia la grandezza della casa e il numero dei componenti la famiglia, magari. Cose da pazzi! Direbbe mia nonna Concetta. E aggiungerebbe, in pura lingua calabra, “U saziu non canusci o dijiunu” (Il sazio non comprende l’affamato).
Come fa, mi chiedo, infatti, un pastore che dovrebbe essere attento al proprio gregge e alle sue esigenze, a offendere chi, invece, dovrebbe proteggere. Da dove nasce quell’invito sgangherato “Ospitate i profughi nelle vostre case!”, sapendo che proprio #santamadrechiesa è strapiena di conventi vuoti o , al limite, occupati al 10%?
Solo nel paese dove vivo attualmente, c’è un convento di clausura di qualche migliaio di metri quadrati, che ospita, ormai, appena 5 o 6 monache anziane; poi, c’è un enorme convento di suore abbandonato, per il quale il Tribunale si è espresso, da qualche mese, su una diatriba che vedeva contrapposti preti, monache e municipio, e c’è, ancora, un convento di francescani (3), con diverse centinaia di metri quadrati inutilizzati; infine, o forse no, case e case di proprietà di SmC, a malapena usate per attività parrocchiali. E, come Taurianova, migliaia di parrocchie e affini in Tutta Italia. Milioni, nel mondo.
Giusto come consiglia e ordina Papa Francesco, siano i religiosi ad aprire i portoni dei loro conventi e delle loro proprietà. Se proprio ci deve essere qualcuno chiamato ad ospitare. E si ricordino, aggiungo io se il Santo Padre non si offende, che, prima di ogni forestiero, vengono i milioni di ITALIANI che stanno soffrendo le mortificazioni della povertà.
Il resto è arroganza da fariseo.
Fra me e me. Senza casa da offrire.
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