La Guerra? Sogno da miss
Lunedì 21 settembre 2015 – Senza santi in Paradiso – Da Casa Spirlì, a Taurianova
Non l’avrei mai potuto immaginare!
Ne ho sentite di cattiverie e menzogne sull’ultima guerra mondiale! Falsi storici. Ipocrisie. Puttanate a carrettate. Ma una nullità del genere non l’ha detta mai nessuno. Né i finti storici, né i politici rossi, che si sono salvati travestendosi da preti in vaticano o scappando all’estero, per tornare da eroi a guerra finita. E nemmeno i presunti o i veri partigiani: buoni o cattivi che fossero.
Nessuno, però, ha mai detto vorrei rinascere nel ’42 per vivere la guerra! Che, poi, a dirla tutta, se nasci nel ’42, che cazzo di ricordi dovresti avere, sciocca? Quella guerra è finita nel ’45… A saperlo…
Eppure… Lo ha detto lei, lo sfondone 2.0: la neoeletta missitalia! Scelta, fra gli altri giurati, anche dalla potentissima gaystar luxuria nata Guadagno, la prezzemolina televisiva dall’inguine misterioso, che ulula contro l’oggettivazione di chiunque ed elegge le miss. Vuote.
E, sì, che poteva anche – credo – dire qualcosa per dissuadere i votanti. Ma, tant’è! La miss ha parlato e la giuria ha deciso. A c.d.c.! (lo devo scrivere per intero?)
A rappresentare l’ormai Serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello, sarà, dunque, per il prossimo anno, la sognatrice turpe di Viterbo. La ragazzotta dal capello alla maschietta, che, però, “tanto, non avrebbe fatto la guerra, perché il militare lo fanno i maschi!”… o giù di lì…
Stamattina ero furibondo. Ora, dopo un pranzo di pesce appena pescato e quattro chiacchiere con mia Madre, della scemenza in costume da bagno asciutto me ne dovrebbe fottere di meno.
E, invece, no!
Se penso ai milioni di morti, ai milioni di offesi, ai milioni di poveri, figli di quella porca guerra maledetta, mi verrebbe di andare a prendere a calci nel culo questa ignorantella che, probabilmente, ha pure pensato di dare una risposta “culturale”.
Ma la colpa, poi, a pensarci, è veramente sua? O non è, lei, piuttosto la fotografia (il selfie) fottutamente realistica di tutta una generazione di capre senza corna né cervello? Questi figli delle notti troppo musicali, troppo alcoliche, troppo psichedeliche. Dei cellulari multifunzione sempre collegati e sempre in mano. Anche dentro la bara. Dell’ironia omicida, fino al bullismo. Dell’avaria delle menti.
Inutili quanto loro, solo gli eroinomani degli anni settanta.
Questi sono quelli che credono che ci si innamora in tv e si diventa famosi, che se tutte le sere vai in quel ristorante, prima o poi un onorevole o una tardona te se pijiano, che esistono le droghe leggere, che il lavoro? domani!
Questi sono quelli che dei lager, dei gulag, di stalin, hitler, churchill, se ne strafottono. Temono solo finisca il gel per capelli o si rompa il tacco 15 degli stivali di vernice.
Eppure… Questi, di riffa e di raffa, sono i Dante da twitt di oggi. I Fermi, Marconi, Leonardo, Caravaggio da social network… Geni di un mondo di merda senza passato. Senza futuro.
Fra me e me. Col sangue agli occhi
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