Mercoledì 23 settembre 2015 – senza santi in paradiso – Redazione SUD, Calabria

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Vox clamantis in deserto!

E finirà che mi taglieranno la testa e la consegneranno su un vassoio di carta di riso ad una novella Salome pechinese.

Oddio, non mi paragono a quel divino Battista che, figlio – periferico – anch’egli dell’Annunciazione, preparava il sentiero per l’avvento  dell’Uomo; ma, nel mio piccolo, so che sto rompendo i maroni a troppa gente. E, prima o poi, una qualche ballerinetta dai sette veli sintetici chiederà che mi venga strappata la lingua e tutta la confezione intorno.

In questo caso, potrebbe essere una danzatrice dagli occhi a mandorla, per esempio. Una di quelle statuine mute che trovi all’interno dei milioni di negoziacci cinesi che vendono merda per tutto lo Stivale per la gioia di chi pensa di risparmiare, senza dubitare minimamente che i soldi non spesi li userà per cure mediche, necessarie di lì a poco.

Chiederanno la testa e la trasformeranno in un piatto prelibato, come la coscia di cane lessa, il topo arrostito, il gatto in umido o la serpe fritta e caramellata.

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Ma io, pur decollato, continuerò a ricordare agli italiani che ogni porcata acquistata in quei magazzini immondi costa la chiusura di un negozio italiano. Che ogni scarpa, ogni leggings (puah!) acquistati dalla giallina sottocasa costa la perdita di lavoro ad un commesso italiano. Ogni giocattolo al veleno, ogni diavoleria elettronica senza garanzia acquistata dal mandarino invasore costa il fallimento di un’industria italiana.

E costa anche e soprattutto allo Stato – e, quindi, a noi – la fuga dei “nostri” capitali all’estero. Perché di quegli euro, così faticosamente sudati in terra nostra e spesi fra le lanterne rosse, a noi non resta nulla. Vengono tutti spediti – senza pagare un centesimo di tasse – nel continente giallo. Negli ultimi anni, ben quattromiliardicinquecentomilioni di euro sono partiti per la Cina e ciao!

La stampa nazionale se ne occupa adesso. La GdF da anni. La Magistratura se ne occuperà. Il governo… Lasciamo perdere, va!

In soldoni: su tutto il nostro territorio, una rete di sportelli di trasferimento di contante (i famigerati money transfer) ha, regolarmente, movimentato dall’Italia alla Cina l’enorme cifra, ricorrendo al metodo della serva. Un’infinita serie di versamenti inferiori a 2.000 euro (cifra che avrebbe richiesto autorizzazione), fino ad arrivare al cifrone.

Tutti i particolari, in cronaca. Basta, infatti, andare a spulciare fra gli articoli degli ultimi giorni, per saperne di più.

Noi, qui, ci occupiamo del succo: Ci hanno fottuto i soldi che ci avrebbero fatto fatto eliminare le tasse sulla casa e non solo quelle!!!

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Di chi è la colpa? Solo della nostra stronzaggine e superficialità. A volte, della nostra invidia nei confronti del nostro connazionale, che vorremmo vedere morto, piuttosto che ricco. Per cui, a lui destiniamo gli anatemi. Allo straniero, gli incensi e le offerte!

E restiamo col culo per terra!

La Cina? E’ TROPPO vicina. La Bank of China, poi, è proprio sottocasa!

Fra me e me. Fottuto, ma non rassegnato

 

 

 

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