Antimafia? No, grazie
Venerdì 9 ottobre 2015 – San Giovanni Leonardi, protettore dei farmacisti – Redazione SUD, Calabria
Esiste, dunque, un colore politico nella lotta alla mafia?
Certo che no. Ho conosciuto eroi che non hanno mai manifestato apertamente la propria appartenenza a questo o quel partito, questo o quel credo politico. Conservatori o progressisti, liberali o socialisti, fascisti o anti che fossero, i più grandi hanno spesso pagato con la propria vita il fervore antimafioso. Del Nord o del Sud, generali o soldati e basta. Tutti insieme e ognuno da sé hanno dedicato ogni giorno, ogni istante della propria esistenza alla lotta contro il malaffare, dalla politica alla peggiore delle massonerie, dalla mafia alla più puttana delle chiese conniventi. Dallo Stato alla sua ombra più nera e violenta.
(Targa al Gen. Dalla Chiesa, alla Moglie, alla Scorta, sul luogo della strage)
Ma erano eroi. Superuomini senza tessera e senza catena. In contrasto, molto spesso, con famiglia e amici. Incompresi e incomprensibili. Gente che per la Legge, la Libertà e la tutela dei diritti di tutti, si sarebbe sacrificata. Infatti.
Sono tutti morti.
A restare in vita, quelli delle foto ufficiali e dei selfie tricolore. Della presenza ad ogni costo. Quelli degli inciuci e degli accordi. Quelli che vivono di autocelebrazione, autolegittimazione, autoreferenzialità. Quelli della lotta alla parola mafia. Così, in generale. Perché a scendere nel particolare ci si può rimettere la pelle. O, semplicemente, la macchina di servizio o la porta della sede confiscata alle mafie.
A restare in vita, preti col colbacco ed eserciti di fans dal Mi piace incorporato al polpastrello. Finti giovani dal pennello celebrativo o dalla radio altoparlante. PostImpastato senza Impastato nel cuore. Di ispirazione, ma non di coscienza.
La mafia non li teme: li accoglie e li organizza. A volte a loro insaputa. A volte. Fanno parte del giro e, a volte, non lo sanno. A volte. Ma se non saltano in aria coi loro aratri elettronici e le loro industrie “alternative” un motivo c’è. C’è! Forse, doppio. Forse, singolo. O piegano la testa e gli baciano i peli del culo. O i peli del culo sono proprio i loro.
Gli altri muoiono. O rischiano di farlo. Senza scorte milionarie. Senza auto blindate.
E noi, a raccontar cazzate sui sogni dei puri…
Fra me e me.