Lunedì 1 febbraio 2016 – San Severo – Redazione SUD, Area industriale porto Gioia Tauro

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E’ pensiero comune che il maschio, in amore, ardore e passione, debba essere, per ruolo prestabilito, più intraprendente, temerario, coraggioso del “gentil sesso”. E’ a lui che spetterebbe la prima mossa, la proposta, l’azione, la conduzione dei giochi. Almeno così la pensano, ancora, certi uomini e le loro più affezionate e dedite fans. Esemplari, in realtà, ormai rarissimi, da esporre in un qualche giardino o museo antropologico.

La realtà dei fatti è ben diversa. Da sempre. Ma, soprattutto, dai roghi sessantottini di certa biancheria intima femminile che, a quel tempo, sembrava essere, per le donne,  simbolo di schiavitù dal maschio padrone (e non lo era già più). Anni, quelli di rabbia e lotta a prescindere. Barricate violente che son servite a ben poco, in verità, se il risultato attuale sono famiglie sfasciate prima ancora di essere “fasciate”, donne sole abbarbicate, per sopravvivere, ai rami della pianta del Tavor e del Lexotan, capitane d’industria più odiate del “Sciur Padrùn da li beli braghi bianchi” per la stizza che ci mettono nel governare le aziende che dirigono…

Femmine confuse e spaventate, ora sì, dal mistero del futuro. Gente che dovrebbe aver capito, dolorosamente, che il calendario degli impegni già fissati si autocancella davanti al magico gioco dell’imprevisto di questa vita impossibile da impacchettare.

Magari lo ha anche cominciato a metabolizzare… Tanto da deporre le armi. Troppo!

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Eh, già! Seppellito il tomahawk, le amazzoni 2.0 si abbandonano alla poco saggia legge del desiderio al tempo del capitalismo egoista. E comprano, per sé e le amiche, il tanto propagandato Big Bamboo da cineproduzione porno afroesteuropea. 

Comprano nel vero senso della parola. Partono, infatti, femmine d’ogni età, a charterate stracariche, per i lidi caldi dalla sabbia fina e dal sole spavaldo. Lontane da tutti e tutto. E, all’ombra delle mangrovie, sotto la frescura pericolosa delle palme da cocco, fra le ambigue foglie dei banani tropicali, allentano dignità personale e di specie e bretelle di corpetti contenitivi fra le braccia di possenti mandinghi pronti alla pugna sessuale, fintamente sentimentale. A suon di dollari/euro, chiaramente. Perché, avidi, sì, i montatori colorati, ma scemi, no!

2 Le più stolte? Le mediterranee, le latine. Si innamorano, le sceme. E li sposano. Se li portano appresso nel trolley, o si fermano a fare le geishe in terra straniera. Sperando nella impossibile fedeltà. Quelli, i mandinghi del terzo millennio, hanno capito l’antifona: ogni botta di mazza vale oro. Finché regge. E, dunque, vai col mercato del sesso finché c’è. Ed ingrossano l’offerta, per una richiesta senza fine.

Tradiscono la moglie bianca, come hanno fatto con la fidanzata colorata. Coi figli dai riccioli biondi e la pelle d’ebano. Tradiscono e ingrossano. Conti in banca, panze e famiglie allargate. Ingrossa tutto, tranne l’origine della fortuna, quel passatempo troppo a portata di mano, che, invece, esageratamente sopravvalutato e, spesso, annichilito da droghe e stravizi, si abbatte come una sequoia colpita dal fulmine.

Poco danno, per le erinni a 12 – 14 lustri. Bruciato un bambù, se ne procura un altro. Magari meno stagionato e più duraturo.

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Un tempo, erano le nonne delle ciambelle della domenica. Ora, di quelle ciambelle, non è rimasto che il … ricordo…

Fra me e me.

 

 

 

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