Venerdì 15 luglio 2016 – San Bonaventura – a casa, a Taurianova. Calabria.

Nino nel suo Studio

Nizza, Promenade des Anglais. Dacca, Ristorante Holey Artisan Bakery. Parigi, Charlie Hebdo. Tunisi, Museo. Bruxelles, in tour. Parigi, Bataclan. Londra, Metrò. Parigi, Supermercato Kosher. Ankara, Aeroporto… Migliaia di morti!

Tutti Martiri per volontà di allah e dei suoi sicari. E degli sporchi complici occidentali di quei suoi killer

Un fiume di sangue innocente. Laico e credente. Di Destra, di Sinistra, di Niente… Libero di disegnarsi la propria vita. Arbitro delle proprie scelte. Umano. Occidentale.

A volte, anche cretino. Garantista fino al conato. Cieco e sordo a qualsiasi evidente verità. Bugiardo, anche. Ma, porco giuda, Libero.

Libero, figlio di Liberi. Libero, figlio di schiavi. Libero, figlio di schiavisti. 

Libero e col diritto di esprimere sempre la propria Libertà. Costi quel che costi.

… Anche certi imbecilli dei social, che continuano a scrivere cazzate sulle presunte responsabilità dell’Occidente stesso su tutti i territori problematici della galassia. Gli imbecilli che, pur di salvare la propria inutile e vuota pubblica virtù, continuano a crocifiggere il proprio padre e la propria madre, i quali, invece, ci vedono lungo a proposito dell’invasione saracena 2.0 e la stigmatizzano. Eccome!

Non cadrò nella trappola. No, proprio no! Non polemizzerò coi cretini. Starò zitto e li lascerò convincersi che i milioni di clandestini che sbarcano come i mori del ‘500 siano amici carissimi da invitare a cena e riscaldare nel lettuccio degli ospiti

Non risponderò che sono MILLENNI che esportiamo progresso e civiltà ovunque. Che a questi sanguinari senza terza media gli leviamo i gonnellini di rafia e foglie di banana, che gli stappiamo i cazzi dai cappucci fatti di zucchina del katanga e glieli copriamo con mutande e calzoni di lino, che imponiamo alle loro vecchie megere ottuse di occuparsi delle loro sdentature piuttosto che sfregiare le vagine delle pronipoti in nome di un dio che le pretende sofferenti anche solo per urinare, che distribuiamo ai loro figli libri veri e vari e scatole di antibiotici e penicillina invece che coltelli affilati ed estratti di odio religioso, che alle loro donne insegniamo a usare il preservativo per salvarsi la vita e non riempirsi di marmocchi da sfamare e che hanno gli stessi diritti di quegli scansafatiche di mariti che le hanno comprate con qualche vacca secca come un cardo ad agosto… E che loro in cambio ci ammazzano!

Ma, già!, ai nostri esterofili connazionali, piddini e non, non piacciono i video dei massacri di cristiani e, invece,  piacciono tantissimo le foto scattate, a pagamento, davanti alle capanne di merda dei finti Masai, fra vecchie minne cadenti come visoncini scuoiati e coglioni pendenti come cipolle di tropea a fine stagione. Ai nostri esterofili, sporcaccioni a casa e santi dai pulpiti istituzionali, piace consumare il pasto pubblico della bontà sovvenzionata, dopo aver improfumato fino ai villi intestinali il negro che ospitano a casa per la trombata del mercoledì,  perché quello originale, quello che puzza di povertà africana vera, va bene solo per i video sui cellulari e per i post buonisti con foto su Fb.
Testazze dure  italiote, infarcite di finta solidarietà da talk show, apritele, spalancatele, le vostre case, ad un paio di terroristi islamici già ingilettati con una mezza quintalata di tritolo purissimo; apritele a qualche tagliagole assassino, scappato dal proprio Paese solo per non marcire nelle patrie galere; spalancatele a qualche squadra di ventenni già ben addestrati a cambiarvi la serratura, della casa salvata dagli artigli delle banche di Transilvania, dopo avervi sbattuto in strada a calci in culo. Seguite il consiglio del papa tanghèro. La seconda tonaca bianca dello Stato meno ospitale per i milioni di clandestini che stanno invadendo l’Italia.

Dite loro, appena entrano in casa vostra, anche se siete froci. O che, da femmina, non gliela date. O da maschietto non gli garantite pasti caldi, cellulare gratuito e una copia fresca di stampa di quel loro libro. Col cazzo che mangerete il panettone al prossimo Natale!!!

Fate i buoni da manuale, mi raccomando, mentre noi, questi brutti ceffi razzisti e xenofobi, islamofobi e fascisti, la spalmiamo, questa nostra vita, sull’arma più affilata e mortale per loro: la denuncia. Mentre noi, maledetti violenti, svegliamo gli animi sopiti e li sproniamo a non offrirsi a pecora. Mentre noi, combattenti da sempre, ci prepariamo a cacciarli, gli invasori sanguinari. Senza se e senza ma.

Fuori! Dall’Italia. Dalla Terra di Cristo. Dall’Occidente evoluto. Dalla Casa della Democrazia e della Libertà. Dalle balle!

Fuori, assassini!

Fra me e me.

(mentre scrivo, la Tv da notizia del golpe militare in Turchia: Dio ce la mandi buona!)

 

 

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