Italicidio. L’Italia è gli Italiani. Non tutti gli italiani sono l’Italia
Lunedì 22 agosto 2016 – Beata Vergine Maria Regina – Redazione SUD, Calabria
« …Vergine Augusta e Padrona, Regina, Signora, proteggimi sotto le tue ali, custodiscimi, affinché non esulti contro di me satana, che semina rovine, né trionfi contro di me l’iniquo avversario » (S. Efrem)
(Coronación de la Virgen – D. Velazquez)
Italicidio, direi. Sì. Tanto per scimmiottare i neologisti dello specifico spasmodico.
Morte della mia Patria, aggiungerei, pensando a mio Nonno Nino Spirlì, Vero Cavaliere di Vittorio Veneto e a Zio Giacomo Mangialardo, Camicia Nera fino all’estremo sacrificio.
Assassinio della mia Terra, della mia Gente, della nostra Identità e della nostra Cultura, per mano sporca di schiavisti vestiti da cherubini. Per mano di trafficanti di libbre di carne umana, in cambio di strapotere occulto. Di vile denaro, lordo di sangue di innocenti e di pianti di italiani abbandonati a se stessi, mentre i macellai ci sgozzano come agnelli sacrificali e il papampero li incoraggia con la stupida e ottusa falsa accoglienza che gli fa cassa, eccome!
Martirio della nostra Storia e della nostra Fede Cristiana, la quale, volenti o nolenti, è Radice inconfutabile della nostra Civiltà. Gesù Nazareno nacque Uomo, accolse la Legge degli uomini e il volere del Padre, e tracciò per noi, con la vita, la morte e la rinascita, il tempo e la strada da seguire. Che piaccia o no ai maomettani e similari, ai senzadio nostrani e ai disattenti politicanti da selfie tamarro, Cristo è Padre, Fratello e Signore dell’Occidente e degli uomini liberi di tutto il mondo. A Lui dobbiamo.
Quando la nostra Civiltà e il suo progresso vengono schiaffeggiati, derisi, violati, uccisi, viene commesso reato e peccato. Insieme. Perché noi siamo così come siamo proprio perché Cristiani. E soprattutto i Cristiani non dovrebbero uccidere i Cristiani. Mentre sono proprio certi cristianoidi, bugiardi nella fede e nella dignità, che stanno aprendo le porte al maiale di troia (perché della nobiltà del cavallo nulla ha, questo nuovo strumento d’invasione), affinché dalle sue viscere si liberi quel fango violento che ci vorrebbe spazzare via dalla nostra Casa.
L’Italia uccide l’Italia. Il Palazzo vende la carne del Popolo alle mafie e ai menzogneri di tutto il continente africano. Assassini, ladri, truffatori, pedofili, femminicidi di ogni stato del continente nero salgono sulle carrette del mare e si vomitano in Italia, senza un pezzo di carta che attesti chi siano e che cazzo vogliano da noi… Brutti nel corpo e nell’anima, sporchi nella dignità e nelle speranze, cattivi nella mente e nel cuore, sbarcano e si sentono padroni feroci. Anche delle nostre esistenze, che qualcuno gli presenta in dono.
Ma noi non ci stiamo. Noi siamo l’Italia che non ci sta! Siamo Coloro i quali li spazzeranno via. Li costringeranno a tornarsene nei loro lontani covi malandrini, dai quali sono scappati non certo per persecuzioni o carestie, ma per codardia o colpevolezza.
Ribellarsi all’invasione è un dovere. Ribellarsi alla malapolitica e alla sopraffazione massona è un diritto. Allontanare l’antiCristo è un obbligo, che ci viene dal nostro Signore. Che si chiama Gesù e non UE.
Basta prendere schiaffi! Ognuno di noi cominci a lavorare nel proprio piccolo territorio. Non li chiamiamo più, i clandestini, per pulire il giardino o scaricare la legna per dieci euro. Non li chiamiamo più per svuotare le cantine. Non li copriamo più coi nostri vestiti ancora nuovi. E neanche con quelli lisi, se mai ne avessimo. Prima di consegnare un chilo di pasta o un barattolo di pelati, guardiamoci intorno: magari c’è una famiglia italiana che non ne ha da mesi…
Apriamo, spalanchiamo le porte a Cristo, come diceva qualcuno. Prima che a maometto, aggiungerei.
E scegliamoci veri e buoni amministratori, che sappiano e vogliano difendere confini e territorio, dignità e avvenire della nostra Italia.
L’Italia è gli Italiani. Non tutti gli italiani sono l’Italia.
Fra me e me