Milano. La marcia marcia
Sabato 20 maggio 2017 – Beato Emanuele martire – a Casa Spirlì, in Calabria
Alla marcia marcia la sinistra Sinistra
Senza vergogna alcuna nei confronti di un Popolo, il Nostro, che si sta suicidando per la povertà, la mancanza di lavoro, di pane, di medicinali, di compassione.
Che muore, in barba ad un passato nobile che il resto del mondo ci invidia, soffocato dall’arroganza di una classe politica spaccona, ignorante, miope e assatanata di soldi e potere facile.
Che sta sparendo dal pianeta Terra, per colpa di una volontà massomafiopolitica uguale a quella della peggiore Cina che, col meticciato imposto, ha distrutto il popolo tibetano, senza che una bestia che fosse una si sia mai scandalizzata.
La marcia marcia di menzogne e stalinismi sordi e sordidi si è svolta senza incidenti, tengono a precisare i tg di regime. E meno male! Chi avrebbe dovuto crearli, questi fantomatici incdenti? La povera gente italiana che, a quell’ora, era già in fila davanti ai pentoloni della Caritas? O qualche imprenditore costretto al fallimento dagli strozzini in abito grigio? O qualche giovane di belle speranze che è già stato costretto ad emigrare per cercare fortuna e nobilitare i propri studi? O, peggio, per andare a raccogliere legumi in Australia, pulendosi il culo con la sudatissima laurea…
No! Niente incidenti, alla marcia marcia. Gli specialisti del settore erano impegnati a fare bella figura a fianco a politici farisei e troie da salotto mediatico.
Tutti belli e buoni, oggi, a Milano. Tutti omofili, femministi, progressisti, democratici e affratellati.
Da domani, torneranno le sberle nelle famiglie islamiche per donne e bambini. Gronderà odio nei confronti degli Italiani e dell’Italia in tutte quelle case rubate alla nostra Gente, senza che sia possibile che le vengano restituite. Esploderà quella follia condivisa fra la moschea (pur clandestina) e il Palazzo, secondo la quale NOI dovremmo integrarci a beduini, cammellieri, terroristi en cachette, clandestini senza nome e senza passato (troppo spesso oscuro e/o da forca), violenti capi religiosi da villaggio preistorico et similia.
Da domani, rischieremo ancora che i social cancellino i nostri post accorati; che i capoccioni chiedano il nostro arresto per presunto razzismo; che certa feccia improfumata di balsamo mafioso tenti di screditarci agli occhi del mondo, additandoci come spietati e privi di misericordia cristiana.
Già! Ci sarà anche qualche tonaca – magari bianca, certo – che suderà molto nel brandire anatemi e scomuniche per chi non si adeguerà alla nascita, al battesimo, alla canonizzazione del sangue misto imposto, con relativa cancellazione dell’Identità Nazionale e Culturale del Popolo di Dante e Leonardo, Cesare e Mussolini, Caravaggio e Canova, Verdi, Puccini, Marconi, Volta, Galileo, Totò e Eduardo, Fellini e Pirandello, Meucci, Fermi, Francesco d’Assisi, Rita da Cascia, Caterina da Siena, Colombo e Vespucci, Cellini e Valentino… Tanto per citarne Qualcuno…
Da domani, riprenderanno a martoriarci con le minacce e le persecuzioni sociali. Il Palazzo cercherà di imporre regole imbarazzanti. Qualcuno di quelli che contano nella comunicazione, magari munito di grembiulino e compasso, farà sparire qualche altra parola dal vocabolario italiano. Qualche mafioso cercherà di farsi beatificare come benefattore: uno SPRAR, di questi tempi, non si nega a nessuno.
E chissà quante altre nefandezze…
Chissà quante altre marce…
Magari, perché no?, un Clandestinitypride, con arcobaleno eurarabo…
#Teniamoduro #Italiaüberalles #perparafrasarelakulona