Matteo vince, Matteo perde
Giovedì, 19 settembre 19 – San Gennaro – da Casa Spirlì, a Taurianova
Panchina ai giardini pubblici a Taurianova. Oggi, alle 12.07. All’ombra dei tigli secolari.
1) – Ci capisci niente, Tu? Io, più guardo la televisione e più mi agito e mi sento male per i miei figli e i miei nipoti…
2) – A me, sembrano tutti matti… Uno stacca la spina col caldo d’agosto, l’altro l’attacca e poi li fulmina nella culla… Era meglio quando c’erano Fanfani, Andreotti, La Malfa e quelli come loro, che non ci dicevano un cazzo e non capivamo nulla e votavamo coi numeretti di cartone… Almeno lo prendevamo nel culo e non ce ne accorgevamo: ora ce lo fanno scegliere pure, il cetriolo!
1) – Mah! (pausa mentale) … Che mangi, oggi? Mia moglie prepara le frittelle di melanzane.
2) – Io non so cosa mi porta mia figlia… Ma lei non sa cucinare come la buonanima. Mi accontento, ché, se glielo dico, si infuria e fa cucinare la badante straniera che cucina peggio di lei… Pazienza… Tanto, sono già 89…
Confusi, avviliti, persi, vinti. Sono gli Italiani che, alla fine, non andranno più a votare. Che guardano questa porca vita politica come un brutto film che non gli appartiene. Si preoccupano, sì, disattentamente, per i figli, per i nipoti. Ma, alla fine, affogano l’amarezza nelle melanzane fritte dalla moglie o nella “camillina” che una figlia fintamente premurosa poggia frettolosamente su una tavola imbandita con uno strofinaccio e due vecchie posate.
Del coraggio ferragostano del Matteo meneghino, poco ci hanno capito.
Perché, di punto in bianco, ha staccato la spina ad un governo apparentemente sereno? Non trovano risposta, gli Italiani che non sanno inciuciare.
Eppure, è così evidente che Salvini ha solo esclamato, svelando le magagne nascoste, quella frase che da la fama e la popolarità ad una delle favole più entusiasmanti e belle della letteratura per l’infanzia: IL RE È NUDO! Perché, effettivamente, i soci del patto di governo erano già impegnati a filare, tessere, tagliare e cucire, nella notte del tradimento, l’abito inesistente per il Popolo Sovrano. I magheggi per (ri)consegnare l’Italia ai poteri occulti, al gerontofilo franzoso e alla tremolante teutonica, erano già in atto. Prova ne è
- la rapidità con cui il quirinale ha concesso il bis (era dai tempi di Saragat, che non ci si regalava bis così lestamente nel palazzone… seppur quelli di un tempo erano bis più da cantina, che da loggia);
- la velocità di superamento di finte scaramucce all’interno dei partiti interessati all’impasto del nuovo esecutivo;
- la magica nomina di gentiloni a commissario;
- la stretta di mano fra il designato e quel signore mascherato da papa che vive nel cuore dello Stato recintato dalle mura più invalicabili del mondo, più invalicabili della Grande Muraglia cinese;
- le celerissime visite ufficiali dei presidenti di Francia (ieri) e Germania (oggi), con tanto di pompa (che, magari, il primo preferisce più del secondo…) e salamelecchi
- il cambio di tono e contenuto nei comizi dall’ambone e dalla finestra del papampero cattocomunista.
Anche se la pletora di giornalistacci e opinionclisteristi si sta soffocando tonsille e duodeni a renderlo folle agli occhi del Paese, mi sa che il Matteo che vince resti proprio lui: il Salvini delle piazze e delle speranze della Gente d’Italia. Il suo gesto estremo, infatti, gli Italiani lo stanno leggendo come ennesima prova di fedeltà al proprio Paese, lealtà e onestà politica. E, così, nonostante le ore televisive consumate a sputazzarlo, a denigrarlo, ad augurargli la morte perfino, a tenere in mano gli assi resta lui, il #Matteodellaportaaccanto . Perché…
Della contromossa del nasuto #Matteodilegnodiciliegio, l’Italia poco si fida…
Se ce l’aveva nel cuore, nella mente e nelle viscere, il già conosciuto pinocchietto toscano, perché la sua “fuoruscita” non l’ha fatta prima? Perché ha taciuto, mettendosi fintamente da parte per tutto il tempo delle consultazioni e della formazione del nuovo esecutivo? Perché ha aspettato che “gli” nominassero due ministrone e qualche vice e sotto, prima di vomitare la personale avversione verso #bandierarossa? Non ha vinto, Matteo Renzi. Al momento, in corsia, lo danno a treeottanta più qualche MataHari rimasta fra i banchi (o sotto) del pd. Zingaretti (si può dire? o dobbiamo trasportarlo nella nuova lingua che ci imporranno e trasformarlo in Rommetti?) stia sereno. Nonostante la lacerazione da parto dolorosissimo, la vita del neonato è già segnata. Il suo due novembre è nell’aria… La spavalderia d’oltrArno non piace. Non funziona. Non serve. E se serve, serve da serva… Anche se il fiocco è stato esposto nella vespiana clinica notturna della politica non è detto che sia di buon auspicio… Ma non esulti nemmeno lui, il fratello di Montalbano: il suo partito è partito… e chissà se tornerà mai più. Meglio se avvisa Prodi che non morirà al Quirinale…
Insomma, la partita è palese: a dare carte, resta Salvini. E Renzi lo sa…